L’addio a due velocità del carbone
Carbone sempre più sotto pressione in Europa e Nord America, ma resta la fonte di energia preferita nelle economie emergenti, in particolare in Asia.
Carbone sempre più sotto pressione in Europa e Nord America, ma resta la fonte di energia preferita nelle economie emergenti, in particolare in Asia.
L’aumento della generazione elettrica da fonti rinnovabili in Germania ha innescato una maggiore concorrenza di mercato a favore del consumatore finale.
Acqua potabile e trattamento delle acque reflue sono fondamentali per garantire un futuro sostenibile a tutte le popolazioni del mondo. Attività altamente energivore a meno che non si cominci a investire in tecnologia e in politiche innovative.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato la chiusura di 14 reattori nucleari. Ma spostando l’impegno dal 2025 al 2035.
Continuano a diminuire i costi di produzione dell’elettricità generata dalle rinnovabili, al punto che ora sono pari o inferiori al costo marginale della generazione legata alle fonti tradizionali.
Martedì scorso il Parlamento europeo ha approvato i nuovi obiettivi dell’Ue per aumentare l’impiego delle energie rinnovabili in Europa e migliorare l’efficienza energetica. Secondo le nuove regole concordate dal Parlamento e dai governi nazionali, i nuovi obiettivi prevedono che il 32 per cento del consumo energetico lordo dovrà provenire da fonti rinnovabili entro il 2030,
Se vogliamo centrare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, serve dare impulso alle rinnovabili e alla trasformazione del sistema elettrico che dovrà essere sempre più flessibile. I governi dovranno essere i veri artefici di questa trasformazione.
Il governo spagnolo ha annunciato una proposta di legge sul clima che supera gli obiettivi europei e che punta a produrre tutta l’elettricità da fonte rinnovabile entro la metà secolo. E azzera i sussidi alle fossili.
Le energie rinnovabili hanno triplicato la loro capacità e finalmente superano i combustibili fossili anche nel Regno Unito.
Ennesima battuta d’arresto per uno degli oleodotti più discussi d’America. Ed ennesima sconfitta di Trump a favore delle popolazioni indigene e dell’ambiente.