Il Premio Cairo è il più importante concorso dedicato ai giovani emergenti del mondo dell’arte e, da 4 anni si impegna a ridurre e compensare le emissioni.
Il Premio Cairo è il più importante concorso dedicato ai giovani emergenti del mondo dell’arte e, da 4 anni si impegna a ridurre e compensare le emissioni.
Il Premio Cairo torna a Milano con la sua ventiquattresima edizione, confermandosi uno degli appuntamenti più attesi dell’autunno culturale. Il Museo della Permanente ospiterà, dal 14 al 19 ottobre, le venti opere finaliste, scelte dalla redazione del mensile Arte e affidate al giudizio di una giuria di esperti. Il vincitore sarà annunciato il 13 ottobre, durante la serata inaugurale a inviti. Nato nel 2000 da un’idea di Cairo Editore, il premio è da oltre vent’anni un trampolino di lancio per giovani talenti dell’arte contemporanea e ha contribuito a consolidare il ruolo di Milano come centro propulsore di creatività e innovazione culturale.
Non solo arte: l’iniziativa rinnova anche il suo impegno sul fronte della sostenibilità. Grazie a LifeGate, media partner dell’evento, per il quarto anno consecutivo il Premio Cairo ha aderito al programma Climate Action, che misura e riduce l’impronta carbonica di attività ed eventi, compensando le emissioni residue attraverso l’acquisto di crediti di carbonio certificati secondo standard internazionali riconosciuti e verificati. Questo impegno sostiene progetti concreti che contribuiscono alla riduzione dei gas serra e alla tutela del clima e dell’ambiente.
Per i venti artisti in gara l’ingaggio è chiaro: presentare una loro opera inedita, che sarà valutata da una giuria d’eccezione presieduta da Bruno Corà, Presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri di Città di Castello, e formata da esponenti illustri del mondo dell’arte italiano: Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di storia dell’arte della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, Mariolina Bassetti, Chairman Christie’s Italia, Chiara Gatti, direttrice artistica del Museo MAN di Nuoro, Lorenzo Giusti, direttore della Gamec, Galleria d’arte moderna e contemporanea di Bergamo, Gianfranco Maraniello, direttore dell’Area Musei di arte moderna e contemporanea del Comune di Milano, Renata Cristina Mazzantini, direttrice della Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma e infine il maestro delle “cancellature” Emilio Isgrò. Il vincitore verrà annunciato durante la serata inaugurale del 13 ottobre al Museo della permanente, ma tutte le opere saranno fruibili al pubblico dal giorno successivo e fino al 19 ottobre.
Per tutti gli artisti partecipanti un trait-d’union: “C’è un motivo conduttore che attraversa i lavori, caratterizzati in prevalenza da una disciplina pittorica che non si propone però come compiaciuta e disimpegnata comfort zone, bensì come dispositivo linguistico che crediamo meglio interpreti pensieri, passioni e preoccupazioni generati dai tempi inquieti che tutti siamo costretti a vivere” spiega Michele Bonuomo, il direttore del magazine Arte la cui redazione ha selezionato le opere in gara. “L’aggressione del corpo, nella sua dimensione privata e sociale, il bisogno di dare forma e contenuto a un’intimità messa ai margini, la Natura e le violenze perpetrate nei confronti di essa, una disumanità crescente generata da conflitti sanguinosi e da incontrollabili poteri finanziari e ipertecnologici stanno alimentando l’idea che l’arte, in qualunque forma oggi si manifesti, sia strumento imprescindibile di resistenza. E di speranza”.
I venti giovani artisti selezionati dalla redazione di Arte per il 24° Premio Cairo sono Beatrice Alici, Luca Boffi, Martina Cassatella, Guendalina Cerruti, Marco Eusepi, Marco Giordano, Simone Gori, Jack Lumer, Dario Maglionico, Rachele Maistrello, Daniele Marzorati, Margherita Mezzetti, Jimmy Milani, Francis Offman, Chiara Peruch, Mattia Sinigaglia, Danilo Stojanović, Alessandro Teoldi, Natália Trejbalová e Maria Giovanna Zanella.
Self Neural Portrait di Giuseppe Lo Schiavo raffigura una finestra affacciata su un mare in tempesta accanto a un interno ordinato con fiori, un disinfettante e una sfera. L’opera, accompagnata dall’encefalogramma dell’artista, è un ritratto intimo che esprime il senso di impotenza condiviso dalla sua generazione di fronte a guerre, pandemia e cambiamenti climatici. Lo Schiavo indaga le strategie di coping, contrapponendo la minaccia esterna all’illusione rassicurante di un ambiente interno perfetto.
Come anticipato, grazie alla collaborazione con LifeGate, media partner dell’evento e a Climate Action, il programma dedicato al calcolo, alla gestione, alla riduzione e alla compensazione delle emissioni di carbonio, l’organizzazione potrà misurare l’impatto ambientale dell’evento: dai consumi elettrici al menù del rinfresco e della cena, dalla mobilità degli ospiti fino alla gestione dei rifiuti. Una mappatura che rappresenta il primo passo per ridurre, dove possibile, le emissioni prodotte.
Al centro dell’attenzione ci sarà la serata inaugurale del 13 ottobre, appuntamento riservato agli artisti, alla giuria, alla stampa e alle personalità di spicco del mondo dell’arte. La quota di CO₂ inevitabilmente generata verrà infine compensata attraverso il sostegno a progetti certificati Verra, che generano crediti di carbonio che contribuiscono alla riduzione dei gas serra e alla tutela del clima e dell’ambiente. Verra è un’organizzazione no-profit che gestisce il Verified Carbon Standard (VCS), lo standard volontario più diffuso per accreditare progetti che riducono o rimuovono emissioni di gas serra. Ogni credito emesso da Verra, chiamato Verified Carbon Unit (VCU), rappresenta una tonnellata equivalente di CO₂ evitata o sequestrata, ed è soggetto a procedure rigorose di validazione, verifica e trasparenza.
La videoarte rinasce con la digitalizzazione della cultura. Esploriamo le sue radici attraverso i videoartisti più celebri e importanti.
I murale della borgata romana di Tor Marancia costituiscono un museo unico nel suo genere. Un condominio di case popolari le cui grandi facciate ospitano opere d’arte monumentali.
Con l’inaugurazione del “rione dei murales” nel quartiere de L’amica geniale, Inward continua ad abbellire la città promuovendo arte, valori e anche consapevolezza sul clima. Il video che racconta la street art a Napoli.
Scienza, arte e attivismo. Sono queste le parole che ben descrivono l’attività di Andreco, artista italiano di formazione scientifica, che divulga temi complessi come i cambiamenti climatici attraverso le arti visive. L’ultima opera è un gigantesco murales realizzato nel Lodhi Art District a Nuova Delhi intitolato Climate 05 – Reclaim Air and Water, che rappresenta
La mostra Re.Use ricorda che da un secolo, gli artisti usano sempre più spesso i rifiuti per realizzare le loro opere. In occasione della presentazione a Ecomondo, abbiamo intervistato una degli organizzatori, Sabrina Comin
Oltre 50 anni di carriera ripercorsi in 50 opere al Vittoriano di Roma celebrano Fernando Botero dal 5 maggio al 27 agosto. Un omaggio nella ricorrenza dell’85esimo compleanno dell’artista colombiano, presente anche all’inaugurazione
