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Oltre 50 anni di carriera ripercorsi in 50 opere al Vittoriano di Roma celebrano Fernando Botero dal 5 maggio al 27 agosto. Un omaggio nella ricorrenza dell’85esimo compleanno dell’artista colombiano, presente anche all’inaugurazione
Siamo stati all’inaugurazione della prima grande retrospettiva dell’opera di Botero in Italia: una selezione di 50 opere (tra olii e statue), allestita al complesso del Vittoriano di Roma (Ala Brasini) dal 5 maggio al 27 agosto. Un evento eccezionale, dedicato all’85esimo compleanno dell’artista colombiano (nato il 19 aprile 1932), che con la sua presenza al taglio del nastro, ha reso ancora più memorabile l’evento.
Con oltre 50 anni di carriera alle spalle e dotato di uno stile pittorico e scultoreo inconfondibile, Fernando Botero è considerato uno degli artisti più rilevanti e rappresentativi dell’arte contemporanea. Le sue forme “esagerate”, i volumi accentuati, le donne abbondanti, i colori vivaci e senza ombreggiature, gli sguardi fissamente persi, le espressioni enigmatiche e prive di emozioni esplicite, il tema soprannaturale immerso nella quotidianità sono solo alcuni dei tratti distintivi che compongono la poetica boteriana, diventata uno stile unico e originale apprezzato in tutto il mondo. Stile che lui stesso racconta così (come si legge su uno dei pannelli introduttivi della mostra del Vittoriano): “L’obiettivo del mio stile è esaltare i volumi, non solo perché questo amplia l’area in cui posso applicare il colore, ma anche perché trasmette la sensualità, l’esuberanza, la profusione delle forme che sto cercando.” Un talento spiccato e precoce quello del Maestro colombiano, che già a sedici anni esponeva le sue opere a Medellìn, sua amata città natale in Colombia, e iniziava a collaborare come illustratore per il quotidiano El Colombiano. Un percorso tutto in ascesa, che lo porterà lontano, senza però allontanarlo mai dalle sue radici e dalla nostalgica quotidianità della sua Terra, che rimarrà una costante della sua opera. Segnato da fortune alterne il suo lavoro si nutrì fin da subito di viaggi (dal Messico all’Italia, dalla Spagna agli Stati Uniti) e di studio e confronto con gli antichi maestri (Giotto, Piero della Francesca, Leonardo, Mantegna, Velázquez, Goya, e poi Rubens e Dürer). E proprio agli antichi maestri è dedicata un’intera sezione della mostra al Vittoriano, in cui si racconta la capacità di Botero di fondere la sua personalissima anima latino-americana con la tradizionale occidentale degli artisti amati. Un rendere omaggio mai banale, sottilmente ironico e permeato del suo tratto inconfondibilmente iperbolico quello con cui Botero reinterpreta dipinti celebri, come nel dittico dedicato a Piero della Francesca (1998) o al Ritratto di Rubens e sua moglie (2005).
La mostra Botero, inaugurata al Vittoriano di Roma, ospita una selezione di 50 capolavori eseguiti dall’artista tra il 1958 e il 2016, e molti dei quali offerti in prestito da tutto il mondo. Un excursus ordinato per tematiche e in grado di fotografare lo spirito e l’evoluzione dell’opera del Maestro colombiano fino ad oggi. Le sezioni che scandiscono la mostra raccontano le tematiche cruciali della sua opera, a cominciare da quella dedicata alle Sculture, che accolgono lo spettatore fin dall’esterno. Nello spazio antistante il museo è, infatti, allestito il Cavallo con briglie : un’imponente opera in bronzo che, con i suoi tre metri di altezza e una tonnellata e mezzo di peso, è un fulgido esempio della plasticità volumetrica delle forme, simbolo dello stile Botero. Alla scultura Ferdinando Botero approdò solo negli anni ’70, come ci raccontano i pannelli biografici esposti all’inizio della mostra, che ripercorrono tutta la sua vita artistica e personale, insieme a un video riassunto della sua carriera da guardare comodamente seduti su un divanetto al centro della prima sala, dedicata alle sue Versioni da antichi maestri. Il percorso di sviluppa poi con le sezioni dedicate alle Nature morte, dove troviamo la celebre Natura morta con strumenti musicali; alla Religione, con le sue opere con protagonisti esponenti del clero, come il monsignore di Passeggiata sulla collina; la sezione sul tema della Politica, con i dipinti dedicati a governanti e militari; quella sulla Vita latino americana, che celebra la sua totale e nostalgica comunione con il Paese d’origine; i celebri Nudi, in cui l’abbondanza rubensiana dei corpi è trasfigurata dallo stile onirico e sognante di Botero, come si vede nell’olio su tela Adamo ed Eva; e, infine, la sezione dedicata al Circo, con la sua esplosione di colori e movimenti. La retrospettiva Botero è un’occasione unica per scoprire o riscoprire la carriera di un artista contemporaneo unico e inconfondibile e per carpirne le ispirazioni e la storia umana e artistica. La mostra è aperta con i seguenti orari: da lunedì a giovedì: 9.30-19.30; venerdì e sabato 9.30 -22.00; domenica 9.30-20.30. Il biglietto intero costa 12 euro (audio guida inclusa): Bambini 6 euro (audio guida inclusa) .
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