Dal 23 al 29 settembre a UpTown Milano concerti, laboratori creativi, eventi dedicati all’arte, al benessere, alle api e alla biodiversità.
Festival delle lettere, per celebrare il fascino immortale di scriverle
Un doppio piacere, quello di scriverle e di riceverle: le lettere non conoscono il passare del tempo ma anzi acquistano nell’epoca moderna un valore ancor più grande, e rappresentano un pregiato retaggio di una comunicazione ricca di pathos e sentimento. Il Festival delle lettere, che si terrà a Milano dall’11 al 19 ottobre, celebra tutto
Un doppio piacere, quello di scriverle e di riceverle: le lettere non conoscono il passare del tempo ma anzi acquistano nell’epoca moderna un valore ancor più grande, e rappresentano un pregiato retaggio di una comunicazione ricca di pathos e sentimento. Il Festival delle lettere, che si terrà a Milano dall’11 al 19 ottobre, celebra tutto questo: un’arte, perché tale è, capace di far sognare.
Il Festival delle lettere a Milano
Riempire ogni forma di distanza, fisica, culturale o sociale attraverso una lettera è la missione della prima e più grande manifestazione italiana dedicata alla scrittura in carta, penna e francobollo. Dodici edizioni del festival che a Milano, al Teatro Verdi, premierà anche quest’anno chi scrive lettere e le considera un mezzo espressivo tra i più universali e longevi: in più di dieci anni di Festival delle lettere oltre ventimila quelle scritte, rigorosamente a mano. Milioni di parole, migliaia di storie.
Ideare un festival su un atto tanto semplice è forse insolito, come lo è scoprire che, nell’era degli sms e delle email, il piacere della scrittura via posta è capace di riscuotere ancora così tanto successo. La verità è che la lettera ha un fascino che va al di là delle mode per molti motivi: è padrona del tempo in un modo davvero speciale perché ha quasi la stessa età della scrittura. Poi perché è una forma di comunicazione che fa dell’attesa una sua parte integrante. In più, quello della lettera è un territorio universale: appartiene alle donne e agli uomini, ai giovani e agli anziani, ai colti e ai meno colti. E allo stesso modo, anche il festival dà spazio a tutti: può partecipare al concorso un bambino di 5 anni come una persona di 95. Scrittori diversi e lettere con gli intenti più vari: si pensi agli innumerevoli romanzi epistolari, alle lettere d’amore, d’addio, dal fronte. Qualunque sia il motivo che spinge a scrivere, un sentimento lasciato su carta non va mai perso e viaggia, fa un percorso. Non solo dopo aver affrancato la lettera, ma molto prima. Nasce prima il desiderio di comunicare, che prende poi forma nel cuore, passa alla mente e diventa, parola dopo parola, una lettera che ha il suo vero compimento solo quando viene letta. Forse addirittura solo quando fa scaturire una risposta. Un percorso magico, uguale da sempre, e sempre emozionante.
Il concorso del Festival delle lettere
L’appuntamento al Teatro Verdi in realtà è solo l’atto finale di un altro percorso, lungo un anno e di un concorso che prevede l’emissione di un bando, valido da dicembre a giugno, con l’annuncio del tema dell’edizione. L’operazione di selezione avviene con particolare attenzione agli argomenti che si ritiene abbiano la necessità di essere discussi e sviscerati, cercando una declinazione che sia “interpretabile” da parte dell’autore. Il tema è rinnovato di anno in anno e quest’anno è “lettera a un artista“. Esistono altre categorie, in concorso e fuori concorso, per esempio “lettera a tema libero” o “lettera dal cassetto” ma per tutti i partecipanti l’unico vero obbligo è quello di scrivere la lettera a mano, come una volta, e di spedirla alla vecchia maniera, inumidendo e appiccicando un francobollo. Perché è un gesto antico che ha ancora senso e valore ed esprime già di per se stesso quanto trasporto e sentimento ci sia dietro.
Lettera al futuro del pianeta: il contest per i ragazzi
Quest’anno, per le categorie fuori concorso del festival, è stato chiesto ai ragazzi fino ai 14 anni di rispondere a Jane Goodall, antropologa inglese famosa per i risultati raggiunti attraverso studi sulla salvaguardia dei primati, che nella sua lettera ha messo su carta un messaggio di speranza nei confronti di un futuro ancora possibile. “Penso che, ora più che mai, ciò di cui abbiamo davvero bisogno sia la condivisione di un sogno: il sogno di lavorare insieme per realizzare un mondo migliore. Un mondo più sostenibile.”
L’iniziativa, in collaborazione con il Jane Goodall Institute Italia e La Libreria dei Ragazzi di Milano, dimostra attenzione per l’ambiente e il desiderio di formare, sin da piccole, le nuove generazioni su questi temi.
Anche per questa categoria, fuori concorso, il termine ultimo di partecipazione è il 30 settembre, c’è ancora tempo; mentre l’appuntamento per la premiazione dei vincitori al Teatro Verdi di domenica 16 ottobre è a ingresso gratuito ma sarà necessario prenotare il proprio posto cliccando qui. Per le altre serate e gli spettacoli in programma, alcuni a pagamento, tutte le info a questo link.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’umanità tutta, scandagliata grazie alla fotografia, etica è in mostra a Lodi dal 28 settembre per un mese intero. Per avere a fuoco la realtà.
Dopo oltre 70 anni, Gorizia e Nova Gorica insieme per essere Capitale europea della cultura transfrontaliera. È la prima capitale di confine.
Reintrodurre l’arte alle Olimpiadi e farlo a partire da Los Angeles 2028: è questa la proposta di Pharrell Williams.
Roma ha una meraviglia in più entrata a far parte dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco: è la via Appia. Il Lazio arriva a sei meraviglie, 60 in tutta Italia.
Nell’ultima edizione della Qs Ranking, tra le oltre 600 università analizzate ben 51 sono italiane, e 4 di queste son parte della top 100.
Giriamo l’Italia (e non solo) per scoprire i migliori appuntamenti culturali: un’estate di festival per chi ama musica, teatro, cinema e letteratura.
L’opera, realizzata dallo street artist Emanuele Poki, è nata dalle idee delle classi vincitrici del progetto “1, 2, 3…Respira!” di Liquigas.
Ci sono voluti 100 anni dalla fondazione dell’Università degli studi di Milano per eleggere una donna come rettrice dell’ateneo.