
A dirlo è l’osservatorio Autopromotec che ha calcolato una media di emissioni nel 2015 di 115,1 gCO2/km. Un valore che si deve alla bassa cilindrata delle auto acquistate, ma anche al diffondersi di vetture sostenibili.
Accanto al diesel, i fleet manager scelgono sempre più ibride ed elettriche seguite da Gpl e metano. Un orientamento che contribuisce a ridurre i costi del carburante e le emissioni di CO2.
Anche all’interno delle flotte aziendali la motorizzazione alternativa trova sempre più spazio. A dirlo è la ricerca “Flotte aziendali 2016” realizzata dall’Osservatorio permanente sulla mobilità Top Thousand promosso da fleet e mobility manager di aziende che complessivamente rappresentano un parco auto di oltre 31mila veicoli. Se il diesel rimane la scelta prevalente per quanto riguarda il carburante (81,6 per cento), inizia infatti ad aumentare nelle flotte la presenza di vetture più ecologiche. Le auto ibride rappresentano il 9 per cento, quelle elettriche il 4,4 per cento. Seguono Gpl e metano entrambe con un’incidenza dell’1,3 per cento. La ricerca ha rilevato anche come la conseguenza più diretta dell’incremento del numero di auto attente all’ambiente sia la riduzione di emissioni di anidride carbonica che è sotto soglia 120 g/km, dato peraltro in continua flessione e favorito anche dal frequente turnover dei veicoli come quelli a noleggio che vengono sostituiti mediamente ogni 48 mesi.
Strategie di gestione delle flotte e tecnologia a bordo delle auto aziendali sono state le altre tematiche analizzate dall’Osservatorio. Per quanto riguarda la prima, emerge come la maggior parte dei veicoli (quasi 9 su 10) siano gestiti attraverso la formula del noleggio a lungo termine. Il 14 per cento invece è di proprietà dell’azienda, in leasing o in fleet management. Solo una piccola quota residua viene invece noleggiata a breve termine. Parlando invece di telematica, tra gli optional che facilitano la guida e a cui è sempre più difficile rinunciare troviamo il navigatore (80 per cento), il bluetooth (65 per cento) e i sensori di parcheggio (55 per cento). Importante anche la sicurezza a bordo favorita da tecnologie come il cruise control (40 per cento), i sistemi di frenata d’emergenza city (20 per cento), quelli di mantenimento corsia (10 per cento) e quelli di riconoscimento dei cartelli stradali (5 per cento). Cresce la connettività a bordo. La tecnologia viene utilizzata anche per il monitoraggio, dai consumi ai sinistri fino ai sistemi antifurto come i satellitari.
Tra chi dichiara una sostanziale stabilità nel numero di auto nella flotta aziendale nei prossimi anni (68 per cento), chi prevede un aumento (21 per cento), chi una diminuzione (11 per cento), le priorità comuni di oltre la metà dei fleet manager per il futuro sono la sicurezza su strada e la soddisfazione dei propri dipendenti (53 per cento) specialmente sulle modalità di fruizione del parco auto e del comfort di guida del driver, senza dimenticare una riduzione complessiva dei costi della flotta (47 per cento), in particolare per quanto riguarda il carburante (42 per cento). E l’orientamento delle scelte che si sta registrando sempre più verso le auto ecologiche come le ibride va sicuramente nella direzione di una riduzione di spesa che oltretutto favorisce anche l’ambiente.
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A dirlo è l’osservatorio Autopromotec che ha calcolato una media di emissioni nel 2015 di 115,1 gCO2/km. Un valore che si deve alla bassa cilindrata delle auto acquistate, ma anche al diffondersi di vetture sostenibili.
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