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La corteccia di frangola viene usata come lassativo naturale ed è riconosciuto come uno dei rimedi naturali contro la stitichezza che non ha controindicazioni.
La frangola, o frangula, è un arbusto o piccolo albero alto pochi metri a foglie caduche. È diffusa in tutta Europa e soprattutto nell’Italia settentrionale, nei suoli umidi. La corteccia dei rami si raccoglie in primavera staccandola con il coltello in strisce longitudinali, è bene usarla dopo averla fatta essiccare per almeno un anno, perché durante questo periodo perde le sostanze troppo violentemente purgative.
Proprietà: regolatrice intestinale e lassativa.
Parti usate: la corteccia dei rami.
Principi attivi: composti antracenici (glucofrangulina), tannini, enzima (ramnodiastasi), alcaloidi, tannini.
La corteccia di frangola agisce sull’intestino crasso stimolandone il tono e l’ampiezza dei movimenti, ottenendo uno svuotamento dolce e non irritante sulle delicate mucose intestinali. È riconosciuta come uno dei lassativi vegetali esente da controindicazioni, ad esclusione in gravidanza e nell’allattamento; ha il pregio di non dare assuefazione come la maggior parte dei lassativi e la sua azione si prolunga per alcuni giorni. È il mezzo migliore per soggetti stitici la cui secrezione biliare lascia desiderare. I frutti, pericolosi perché provocano gravi disturbi gastrointestinali sono ottimi coloranti naturali per la tela.
Corteccia: come lassativo.
Polvere: 0,5 g in un’ostia, due-quattro dosi (secondo l’effetto che si vuole ottenere e della sensibilità individuale) prima di coricarsi.
Tintura vinosa: 2 g in 100 ml di vino rosso (a macero per 10 giorni). Due bicchierini prima di coricarsi.
Tintura: 20 g in 100 ml d’alcool di 20 gradi (a macero per 10 giorni). Uno-quattro cucchiaini prima di coricarsi.
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