La ricerca di antibiotici naturali è un campo proficuo per la cura e la prevenzione delle malattie infettive. Le evidenze attuali suggeriscono possibilità interessanti.
Stipsi, stitichezza o costipazione
Tre modi diversi per definire un disturbo accompagnato da cefalea, dolori addominali e gonfiore: la stipsi affligge moltissimi, aiutiamoci con dolcezza
La sedentarietà, una cattiva alimentazione magari irregolare, le diete e l’uso regolare di farmaci lassativi sono fra le cause più frequenti della stipsi, insieme a una modesta componente psicologica (fattori della personalità, sistemi di pensiero).
Cosa fare
Imparare a rilassarsi: la respirazione addominale adempie a questa funzione. Esercizi addominali: per tre o quattro minuti, mattina e sera, lontano dalla digestione e senza forzare mai.
Alimentazione
Colazione leggera con 1 uovo alla coque o 1 porzione di formaggio di capra o 1 di formaggio bianco o 1 yogurt naturale. 1 o 2 fette di pane integrale o cereali integrali. Burro fresco da spalmare sul pane. 1 frutto fresco di stagione o una spremuta di frutta (1/3 di arancia, 1/3 di pompelmo e 1/3 di limone). 1 tè o caffè leggero o caffelatte o orzo o altro infuso. Durante la colazione prendete un cucchiaio da caffè di olio di oliva.
È molto importante mangiare piano, con calma e bere lentamente. Ricordate che un caffè o un tè dopo pasto aiutano la digestione e favoriscono il processo di eliminazione, mentre una gran tazza di caffè nero o diverse di tè a digiuno avranno l’effetto contrario.
Dopo la colazione andare in bagno sempre e comunque: se al mattino non vi concedete il tempo necessario per liberare l’intestino soffrirete sempre di costipazione.
Praticare gli automassaggi dolci e profondi sull’addome in senso orario. Massaggiare delicatamente l’addome stimola la peristalsi intestinale: mescolare sei gocce di olio essenziale di rosmarino e sei di timo con 30 grammi di olio di oliva. Per massaggiare la pancia salire dal basso in alto sulla destra e proseguire verso sinistra nella parte alta e infine sulla destra a scendere.
Bere almeno un litro e mezzo di liquidi al giorno: acque minerali, brodo vegetale e tisane calmanti (la malva ha proprietà lassative).
Adottare un’alimentazione a base di cereali integrali, legumi e verdure.
Attenzione alle tisane e ai confetti lassativi che irritano le mucose, mantengono e rinforzano la pigrizia intestinale e, alla lunga, provocano la perdita di oligoelementi e di sali minerali.
Evitare gli eccessi: dolciumi, miele, marmellata, farina bianca (pane bianco, in cassetta, biscotti secchi, torte salate, pizza), le fritture, burro cotto, salumi, formaggio fuso.
Mangiare regolarmente senza eccedere ortaggi cotti o crudi ricchi di fibre.
Attenzione alle troppe insalate o ortaggi: fanno gonfiare in modo anomalo l’intestino per eccesso di fibre che irritano la mucosa e generano una fermentazione che può comportare costipazione e anche emorroidi.
Evitare gli alimenti dietetici ricche di fibre (pane con farina di crusca, barrette di cereali, compresse), invece di ottenere l’effetto desiderato, provocano gonfiori.
Fare cene leggere per evitare di sovraccaricare il fegato.
Praticare tutti i giorni una rapida passeggiata a grandi falcate per un’ora, o due al giorno per mezz’ora (meglio praticare lo sport che preferite). L’importante è muoversi perché la sedentarietà non favorisce l’evacuazione e asseconda la pigrizia intestinale.
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