Legambiente vuole un Grab accessibile ai disabili, ecco cosa ha fatto

Il Grande raccordo anulare per le biciclette di Roma (Grab)  deve poter essere accessibile a tutti, comprese le persone affette da disabilità motoria, visto che ha ottenuto i finanziamenti dal Governo e dovrebbe essere realizzato in pochi anni, attenzionato anche dal Comitato olimpico Roma 2024. Per questo motivo Legambiente ha accompagnato Pietro Scidurlo, 37 anni e paraplegico

Il Grande raccordo anulare per le biciclette di Roma (Grab)  deve poter essere accessibile a tutti, comprese le persone affette da disabilità motoria, visto che ha ottenuto i finanziamenti dal Governo e dovrebbe essere realizzato in pochi anni, attenzionato anche dal Comitato olimpico Roma 2024. Per questo motivo Legambiente ha accompagnato Pietro Scidurlo, 37 anni e paraplegico dalla nascita, seguendo il tracciato già esistente e percorribile del Grab. La ricognizione è stata di aiuto per compilare una scheda tecnica degli interventi necessari per permettere l’accessibilità del Grab ai disabili che, come Pietro, decideranno di affrontare il percorso con una handbike, la bici che si “pedala” con le mani.

 

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Pietro Scidurlo mentre pedala con attivisti di legambiente sulla pista ciclabile di viale Togliatti a Roma seguendo il percorso del Grab. Foto © Legambiente

 

Pietro Scidurlo ha fondato Free Wheels, una onlus nata proprio con l’obiettivo di abbattere le barriere architettoniche per le persone con disabilità motoria
e ha anche scritto una guida europea destinata ai disabili che illustra nel dettaglio come affrontare “Il Cammino di Santiago per tutti”. Nella guida viene illustrato come le persone con disabilità (dai problemi motori alla dialisi) potranno trovare la chiave di accesso alla straordinaria esperienza del pellegrinaggio a Compostela.

 

Il piano per rendere il Grab accessibile ai disabili

La scheda compilata da Pietro Scidurlo con Legambiente tiene conto delle soluzioni, tecnologiche e non, da adottare oltre a sottolineare alcune difficoltà e ostacoli suggerendo come abbatterli. Pensando in grande l’obiettivo è di occuparsi anche delle caratteristiche delle strutture ricettive che dovrebbero nascere in appoggio al Grab, realtà nata con la preziosa collaborazione di Velolove, TCI, Vivilitalia e altre associazioni.

 

Il secondo passo sarà la realizzazione di un rapporto più dettagliato che indicherà come rimuovere le barriere architettoniche, migliorare la segnaletica e aumentare le strutture ricettive accessibili.

 

“Il Grab – commenta Alberto Fiorillo, responsabile mobilità urbana di Legambiente che ha accompagnato Pietro Scidurlo nella sua  ricognizione – per la bellezza del suo percorso e la peculiarità di ogni quartiere attraversato può e deve diventare una vera e propria calamita per nuovi turismi, dai cicloviaggiatori agli amanti del trekking urbano. L’accessibilità del tracciato a chiunque desideri percorrerlo è una priorità che ci impegneremo a concretizzare”.

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