La Grande barriera corallina vittima del peggiore sbiancamento di sempre

Mai un episodio di sbiancamento così esteso aveva riguardato la Grande barriera corallina australiana: “Colpa del clima”, spiegano gli scienziati.

L’aumento della temperatura media globale, provocato dalle emissioni di gas ad effetto serra di origine antropica, non riguarda soltanto l’aria. Le ondate di caldo si stanno moltiplicando anche nei mari di tutto il mondo. Ciò comporta numerose conseguenze: acque più calde significano, ad esempio, più “carburante” a disposizione per la generazione di eventi meteorologici estremi come tempeste o uragani. Ma a patirne le conseguenze sono anche le barriere coralline di tutto il mondo, a cominciare da quella più celebre, la Grande barriera corallina in Australia.

“La barriera corallina sottoposta a uno stress termico senza precedenti”

Quello che rappresenta un autentico tesoro in termini di conservazione della biodiversità marina – esteso lungo 2.300 chilometri – ha subito, nel corso dell’ultimo anno, il più grave fenomeno di sbiancamento mai registrato finora. E a provocarlo sono state proprio le temperature estreme dell’acqua: “La barriera corallina è stata sottoposta a uno stress termico senza precedenti”, hanno spiegato alcuni scienziati che hanno curato un rapporto pubblicato nei giorni scorsi dal governo australiano.

La Grande barriera corallina custodisce un autentico tesoro di biodiversità
La Grande barriera corallina custodisce un autentico tesoro di biodiversità © Mark Kolbe/Getty Images

Secondo i ricercatori, una situazione simile non era mai stata registrata da quando la barriera corallina è monitorata con regolarità, ovvero da circa 40 anni. L’Istituto australiano per le scienze marine è giunto a tali conclusioni dopo aver analizzato 124 siti, nel periodo che va dall’agosto 2024 al maggio di quest’anno.

È il sesto evento di sbiancamento in nove anni

In particolare le aree alle estremità settentrionale e meridionale della barriera corallina sono quelle che hanno subito le conseguenze peggiori: mai la mortalità era stata così alta. A peggiorare le cose, assieme alle ondate di caldo marino, sono stati alcuni cicloni tropicali che si sono abbattuti sulla zona, nonché la presenza di stelle corone di spine (Acanthaster planci) specie invasiva che si nutre proprio di coralli.

“Ciò nonostante, la causa principale dello sbiancamento è la crisi climatica, e su questo punto non c’è alcun dubbio”, ha sottolineato Mike Emslie, responsabile della ricerca presso l’Istituto. Un problema che risulta sempre più frequente: si è trattato del sesto evento in soltanto nove anni. E nel corso dell’ultimo biennio fenomeni di sbiancamento hanno interessato l’80 per cento delle barriere coralline di tutto il mondo.

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