La Cop28 è finita, ma bisogna essere consapevoli del fatto che il vero test risiede altrove. Dalla disinformazione al ruolo delle città, ciò che conta avviene lontano dai riflettori.
Dopo un viaggio rocambolesco, Greta Thunberg sbarca a Lisbona per la Cop 25 e per salvare il clima
Dopo un lungo viaggio nell’oceano, Greta Thunberg è di nuovo in Europa. Ora si sposterà dal Portogallo a Madrid per seguire la Cop 25.
Greta Thunberg ha completato la sua traversata dell’oceano Atlantico per tornare in Europa. A bordo de La Vagabonde, un catamarano di 14 metri partito il 13 novembre da Hampton, in Virginia, la giovane attivista svedese ha toccato terra a Lisbona, in Portogallo, nella mattinata di martedì 3 dicembre. Mentre a Madrid è in corso il secondo giorno della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la Cop 25.
Thunberg ha dichiarato di essere felice di essere tornata in Europa per partecipare alla Cop 25 dopo tre settimane di isolamento in mare aperto, dove si è “disconnessa” dal resto del mondo. “Siamo nel bel mezzo di un’emergenza globale che dobbiamo affrontare in modo olistico” per garantire “un futuro ai nostri nipoti e a ogni singolo abitante della Terra”, perché “per cambiare tutto abbiamo bisogno di tutti”. Per questo bisogna cominciare a lottare.
“Noi giovani – ha proseguito Thunberg – chiediamo ai leader, ai politici di ascoltare la scienza, gli esperti di clima. Perché non spetta a noi giovani presentare piani per mettere in sicurezza l’umanità”.
Perché Greta Thunberg era in America
L’attivista svedese si era recata in America con l’obiettivo di raggiungere Santiago, in Cile, dove avrebbe dovuto tenersi l’evento prima della rinuncia da parte del governo cileno perché non in grado di rispondere in modo adeguato alle proteste della sua popolazione. La decisione delle Nazioni Unite e del governo sudamericano di rinunciare all’organizzazione della Cop aveva dunque spiazzato Thunberg che si è trovata costretta a cercare un modo sostenibile per tornare nel Vecchio continente. Per giorni aveva quindi cercato un’imbarcazione a vela, prima dell’offerta della famiglia australiana proprietaria del catamarano.
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