Nonostante l’aspetto piccolo e fragile, la natura ha reso gli uccellini delle perfette macchine per volare.
Il lupo, questo (s)conosciuto
Il lupo vive in branchi organizzati in modo rigidamente gerarchico: esiste una coppia dominante, un maschio e una femmina, a cui spetta sempre il primo boccone di cibo.
Esistono solo due specie di lupo:
- il lupo grigio (Canis lupus) di cui ci esistono 32 sottospecie
tra cui il lupo europeo, il lupo delle steppe asiatico, il lupo
italico e il lupo artico e - il lupo rosso (Canis rufus) un tempo comune negli Stati Uniti,
oggi praticamente estinto.
Il lupo vive in branchi organizzati in modo rigidamente gerarchico:
esiste una coppia dominante, un maschio e una femmina, a cui spetta
sempre il primo boccone di cibo.
Essi sono i capi del gruppo e ne decidono i vari momenti di vita
(inizio e strategia di caccia; scelta della preda da catturare;
momenti di riposo o di marcia; esplorazione di nuovi
territori).
La coppia è l’unica che può riprodursi. Quando la
femmina è in attesa dei cuccioli, scava una tana o ne
riadatta un’altra già preesistente. Tutti i membri del
branco portano cibo alla tana rigurgitandolo al ritorno della
caccia.
I cuccioli nascono ciechi e sordi. Dopo la 2° settimana aprono
gli occhi e verso la 5° settimana incominciano a mangiare la
carne portata dalla mamma.
Tutte le femmine del branco possono supplire al ruolo della mamma,
persino allattare i cuccioli nel caso alla madre accada qualche
cosa.
Dai due ai sei mesi i cuccioli cominciano ad esplorare il
territorio, sono gli unici che non hanno regole all’interno del
branco, essi apprenderanno tutto ciò che devono sapere dagli
adulti: le tecniche di caccia, le regole sociali e la conoscenza
dei luoghi.
In Italia ne restano solo 400. Il problema è che trovano
poco da mangiare. I casi di attacchi all’uomo da parte dei lupi
sono praticamente inesistenti. Non ha quindi senso avere paura del
lupo, che notoriamente si allontana appena vede un essere
umano.
Non solo: la maggior parte degli attacchi al bestiame non
provengono dai lupi, ma bensì dai cani randagi che sono in
continuo aumento (circa 2.000.000 su solamente 400 lupi). Inoltre
il lupo è ben lungi da essere un famelico predatore, infatti
attacca e uccide solo per quello di cui ha bisogno, preferendo le
grandi alle piccole prede e attaccando spesso gli animali anziani,
feriti o malati.
Il lupo opera pertanto una sorta di selezione naturale, quindi
senza cattiveria o sete di sangue.
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