Perché tenere un diario alimentare

Qualche disturbo anche durante la pausa estiva?

Gli alimenti, per essere assimilati dall’organismo, devono subire
processi metabolici specifici che “smontano” le sostanze nutritive
nei loro componenti fondamentali:

  • i grassi, in acidi grassi;
  • gli zuccheri, gli amidi e i carboidrati, in glucosio;
  • le proteine in aminoacidi.

L’organo preposto al loro assorbimento è la mucosa
intestinale, che tra le altre funzioni dovrebbe anche impedire il
passaggio nel sangue di sostanze non completamente “smontate”. In
taluni casi, però, la nostra mucosa non funziona
perfettamente e succede che macromolecole improprie, entrino in
circolo, contribuendo a procurare disturbi alimentari, che possono
arrivare a vere e proprie intolleranze o allergie.

Non appena vi accorgete, che dopo aver consumato del cibo vi
sentite poco bene, dovete iniziare a prestare molta attenzione ai
vostri malesseri, a quando compaiono, a come si manifestano e a
quale cibo possono essere ricollegati.

Utilissimo, in tale senso, tenere un ” diario dei consumi
alimentari” in cui segnare giorno per giorno:

  • gli ingredienti che compongono i vostri pasti;
  • la quantità consumata;
  • l’orario;
  • come e quando si sono manifestati i disturbi, fisici e
    psichici.

Spesso, ma a torto, si trascurano le manifestazioni psichiche, come
l’irritabilità, un senso d’inquietudine e di ansia,
svogliatezza, cattivo umore o anche ipereccitazione.

Portate con voi il diario fin dalla prima visita medica.
Sarà un utile base da cui partire per indagare e risolvere i
vostri malesseri.

Licia Borgognone

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