
La società elettrica che soddisfa la domanda nel 95% delle Hawaii ha annunciato un piano per raggiungere la neutralità climatica prima del 2050.
Grazie alla possibilità offerta alle comunità locali di accordarsi e condividere l’acquisto di energia rinnovabile, lo Stato americano è quello con maggiore numero di cittadini che hanno scelto le rinnovabili.
La rivoluzione energetica americana parte dallo Stato del Midwest. Sono infatti ben 1,7 milioni i cittadini che hanno scelto di utilizzare il 100 per cento di energia rinnovabile. E questo è accaduto grazie al Community Choice Aggregation (Cca), che aiuta le comunità locali ad accordarsi per l’acquisto di energia elettrica e scegliere così il fornitore di energia preferito.
La richiesta di energia rinnovabile nello Stato, come ad esempio quella solare ed eolica, è così cresciuta di ben 6 terawattora, sufficienti per portare 250.000 famiglie fuori dall’era dei combustibili fossili per la produzione di elettricità.
È quanto emerge da un rapporto realizzato e pubblicato dal Wwf, dall’Environmental Law and Policy Center, dal Lean Energy US, l’Illinois Solar Energy Association, l’Illinois Sierra Club e dal George Washington University Solar Institute.
Si tratta di un vero movimento, silenzioso ma capace di cambiare la storia energetica del Paese. “Nessuno sapeva cosa stesse accedendo, e dubito che qualcuno avesse immaginato che rivoluzione energetica americana partisse da qui, dall’Illinois”, ha dichiarato Keya Chatterjee del Wwf.
“I risultati della relazione sono un esempio della capacità del nostro Paese di puntare verso un futuro più sostenibile”, ha dichiarato il senatore Dick Durbin. “L’Illinois ha mostrato cosa accade quando a livello locale si crea un movimento collettivo”.
Con ben 91 associazioni di cittadini che si riforniscono di solo energia rinnovabile, l’Illinois è lo Stato con il maggior utilizzo di energia da fonti rinnovabili di tutti gli Stati Uniti.
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La società elettrica che soddisfa la domanda nel 95% delle Hawaii ha annunciato un piano per raggiungere la neutralità climatica prima del 2050.
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