Con la nuova legge stringente dell’Iowa, l’aborto è limitato in metà degli stati Usa

L’Iowa ha approvato una legge che vieta l’aborto dopo la sesta settimana di gravidanza. È il 24esimo stato Usa a porre limitazioni sul tema.

  • Con il ribaltamento della sentenza Roe v Wade nel 2022 il diritto all’aborto negli Usa non è più garantito a livello federale.
  • Nei mesi scorsi in molti stati sono tornate in vigore vecchie leggi antiabortiste, in altri ne sono state introdotte di nuove.
  • Con la nuova legge anti-aborto dell’Iowa, l’interruzione di gravidanza subisce limitazioni in quasi metà degli stati Usa.

Oggi 14 luglio Kim Reynolds, governatrice dell’Iowa, firmerà una legge che restringe il diritto di aborto dopo la sesta settimana di gravidanza. L’Iowa è il 24esimo stato americano a porre limitazioni all’interruzione di gravidanza, significa che il diritto all’aborto è a rischio in circa metà degli stati Usa. Questo processo ha preso il via nell’estate 2022, quando la Corte Suprema ha ribaltato la nota sentenza Roe v Wade del 1973, stabilendo che l’aborto non è più un diritto federale e che tocca ai singoli stati legiferare in merito.

Una manifestazione per il diritto all'aborto
Una manifestazione per il diritto all’aborto © Hannah Beier/Getty Images

Diritto all’aborto a rischio negli Usa

Il 24 giugno 2022 la Corte Suprema Usa si è pronunciata sul diritto all’aborto con una sentenza a suo modo storica. Sei giudici su nove hanno votato contro la sentenza Roe v Wade del 1973, vinta ai tempi da una donna che voleva terminare la gravidanza per problemi economici contro il procuratore distrettuale del Texas che volevo impedirglielo con una legge nazionale. La sentenza stabiliva che il diritto all’aborto era garantito a livello federale e dunque gli stati non potevano niente.

Negli ultimi tempi la Corte Suprema è stata rimpinguata con giudici vicini ai movimenti antiabortisti e il ribaltamento della Roe v Wade ne è stata la naturale conseguenza. E questo ha fatto tornare operative le vecchie leggi contro l’aborto in alcuni stati americani, sopratutto del Sud. Secondo un sondaggio, nei sei mesi successivi alla sentenza della Corte Suprema ci sono stati 43,410 aborti in meno in quegli stati dove vigevano leggi restrittive sul tema. E altri stati hanno introdotto nuove leggi sul tema, come mostra un’apposita mappa in costante aggiornamento sul giornale americano Washington Post. 

Proteste negli Stati Uniti contro la limitazione dell'aborto
27 giugno, Stati Uniti. Proteste contro la decisione della Corte Suprema di cancellare il diritto all’aborto a livello federale © Jason Connolly/Afp

Ecco un po’ di esempi. Henry McMaster, governatore del South Carolina, a maggio ha approvato una legge che vieta l’aborto dopo sei settimane di gravidanza. La stessa cosa l’aveva fatta qualche settimana prima Ron DeSantis, governatore repubblicano della Florida. In North Carolina le restrizioni introdotte in primavera hanno messo come limite la dodicesima settimana, la stessa cosa successa in Nebraska. Oggi sono 14 gli stati americani in cui l’aborto è di fatto proibito del tutto, su tutti spicca il solito Texas quando si tratta di conservatorismo radicale. Più in generale, gli stati dove il diritto all’interruzione di gravidanza presenta diverse limitazioni sono 24 su su 50.

L’ultimo della lista è l’Iowa

L’ultimo stato a legiferare in materia di limitazione dell’aborto è l’Iowa. I legislatori repubblicani, che detengono la maggioranza nel parlamento locale, hanno infatti approvato nelle scorse ore una legge che blocca l’aborto dopo la sesta settimana, cioè quando in molti casi nemmeno c’è consapevolezza della gravidanza. 

La legge verrà firmata oggi 14 luglio dalla governatrice Kim Reynolds, che ha detto di voler fare le cose in fretta per dare da subito giustizia “ai non nati”. Sono previste alcune eccezioni alla legge in caso di incesto o stupro, ma per il resto le donne dell’Iowa non avranno modo di ricorrere al diritto all’aborto dopo sei settimane di gravidanza. Il limite fino a ora nello stato era di 20 settimane. Già nel 2018 lo stato aveva approvato una legge che limitava il diritto all’aborto, ma in quel caso era stata la Corte Suprema a bloccare tutto. Erano ancora i tempi pre Roe v Wade, ma ora il contesto è cambiato e la nuova stringente legislazione non troverà ostacoli, a meno che non dovesse intervenire qualche tribunale locale come già successo in altri stati. 

Planned parenthood north central states, la principale realtà che si occupa di aborti in Iowa, ha annunciato che condurrà fuori dallo stato chi ha in programma un aborto nelle prossime settimane e che continuerà dunque a prendersi cura di queste donne. L’American civil liberties union (Aclu), realtà americana che si occupa di diritti civili, ha dichiarato che farà ricorso contro la nuova legislazione nella speranza di poterla bloccare.

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