L’anello di Re Salomone, ovvero parlare con gli animali

Con un po’ di buona volontà tutti possono dialogare con il proprio amico di zampa e capire il significato dei suoi messaggi sia visivi che verbali.

L’arte di parlare con gli animali non è una prerogativa di
pochi fortunati, o una dote legata al possesso del magico “anello
di Re Salomone”. Infatti con un po’ di buona volontà tutti
possono dialogare con il proprio amico di zampa e capire il
significato dei suoi messaggi sia visivi che verbali.

I cani possiedono un repertorio comunicativo molto sviluppato e
differenziato. Grazie alla ormai più che millenaria
convivenza con l’uomo, dispongono di una predisposizione a
rimodellare il loro linguaggio in chiave umana. Utilizzano infatti
atteggiamenti e posture molto “umanizzati” che gli permettono di
ottenere dal suo amico uomo attenzione, coccole e cibo, che non
riuscirebbero ad avere se usassero il linguaggio tipico della loro
specie. Tra questi l’atteggiamento più comune è
quello di richiamare l’attenzione con colpetti dati col muso sulle
nostre ginocchia o sulle nostre mani per ottenere per esempio un
bocconcino mentre stiamo mangiando.

Ciò che invece è più impegnativo, è
riuscire a farsi capire da loro affinché rispondano alle
nostre richieste. La via migliore da seguire è di affidarsi
più ai gesti che alle parole. I cani infatti non sono in
grado di comprendere il significato delle parole, ma sono molto
bravi a collegare il tipo e il tono dei nostri suoni vocali con le
situazioni ambientali e i movimenti che facciamo con le varie parti
del nostro corpo. Per esempio è molto facile che lui
risponda con sollecitudine all’invito “vieni” se a questo abbiniamo
un gesto significativo con la mano e lo facciamo in una situazione
a lui particolarmente congeniale come il momento del pasto o quello
prima di uscire di casa per andare a fare una passeggiata con
lui.

Claudio Ottavio
Medico veterinario

 

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