L’erboristeria in casa

L’erboristeria casalinga, anche se per la coltivazione è difficile generalizzare, infatti ogni pianta ha particolari esigenze e necessita cure speciali

L’erboristeria casalinga, ci dice che per la coltivazione è difficile
generalizzare, infatti ogni pianta ha particolari esigenze e quindi
è impossibile dare indicazioni valide per tutte, per questo
rimandiamo alle schede botaniche facilmente rintracciabili su libri
di giardinaggio.

Il momento migliore per raccogliere le piante è il mattino,
meglio nelle giornate asciutte e ventose.

Le parti sotterranee cioè radici, rizomi, bulbi e tuberi si
raccolgono quando la pianta è in riposo, cioè in
autunno o all’inizio della primavera, prima che cominci a
vegetare.

Le cortecce si raccolgono in primavera quando i rami sono gonfi di
linfa, mentre le foglie in primavera inoltrata quando sono
completamente sviluppate.

Le gemme si raccolgono all’inizio della primavera, prima che
schiudano, i fiori prima che le corolle si aprano completamente, i
frutti quando sono ben maturi e i semi appena prima che la pianta
li abbandoni all’ambiente a propagare la specie. Per la raccolta
sarà previdente avere a portata di mano un cesto rigido per
evitare che le piante si schiaccino e comincino a deteriorarsi.

Cercate di ridurre al massimo il tempo che intercorre tra la
raccolta e l’essicazione: questo permette alle piante diseccate di
conservare a lungo i principi in esso contenuti che, in caso
contrario, andrebbero immediatamente perduti…

Tecniche di essicazione
Si dispongono le piante su telai a graticcio ma si possono
adoperare assicelle coperte di grossa iuta o fogli di carta
assorbente: i luoghi ideali sono quelli freschi, asciutti e
ventilati a riparo da raggi diretti del sole.
Gli unici che vogliono il sole sono i frutti carnosi o anche le
radici che possono, dopo essere state ripulite dal terreno, essere
tagliate a pezzi o a rotelle e infilate in uno spago come in una
collana.

Il tempo dell’essicazione varia con il clima della zona e
l’esposizione: a secondo dell’una o dell’altra può essere di
10-20 giorni.

Durante il periodo in cui le piante sono a seccare, di tanto in
tanto, rivoltatele per far prendere loro più aria e
controllatele in modo che non ci siano parti che si sono ammuffite
o macchiate: se il tempo è stato piovoso, prima di riportare
le vostre piante in recipienti ben chiusi e sempre ben etichettati,
mettetele per qualche ora esposte ai raggi del sole.

Le piante raccolte vanno utilizzate entro l’anno.

I modi più semplici di utilizzare le piante secche sono
unfusi e decotti o macerazioni, mentre per la preparazione di polpe
e succhi è indispensabile servirsi di parti appena colte,
fresche e succose.

Sonia
Tarantola

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