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L’auto dei panettieri (ma anche di agricoltori e viaggiatori) rinasce elettrica. Renault 4 E-Tech Electric, come è cambiata l’anti-Citroen 2 CV nata nel 1961, oggi nuovo simbolo della transizione elettrica del marchio.
Dopo la “Cinq”, come chiamano a Parigi la Cinque, Renault ci riprova con un’altra icona, questa volta riemersa dagli anni Sessanta. Parliamo della Renault 4, quella “original”, l’anti-Citroën 2CV nata nel 1961. L’auto dei panettieri, l’utilitaria anticonformista e spartana divenuta simbolo di un’epoca. L’auto di chi sceglieva la sostanza rifuggendo dall’apparenza.
Era spazio ed economia. Era l’auto versatile, l’auto per tutti, per gli addetti alle Poste e per la Gendarmerie, per gareggiare nei rally-raid. La prima R4 era “robusta, utile e cool come i blue-jeans”, come la definiva Pierre Dreyfus, l’allora direttore Renault, capace di attraversare generi, epoche e classi sociali. Ecco, lei, la Renault 4, oggi è rinata elettrica. Beh, rinata… Diciamo che il nome resta, con quell'”e-tech” che ne ridefinisce l’identità. Il resto è tutta un’altra storia: più che un’evoluzione, una rivoluzione.
La Renault 4 E-Tech Electric di oggi è un’auto del segmento B, lunga 4 metri e 14, larga 1 metro e 80, che a vuoto pesa circa 14 quintali – il doppio dell’originale, che oscillava tra 540 e 720 chili. Il prezzo di partenza è di 29.900 euro, lontano anni luce dalle 650mila lire del debutto nel 1961.
Solo elettrica, più crossover che city-car, è disponibile in tre versioni e due motorizzazioni: da 110 kW (150 cavalli) con batteria da 52 kWh o da 90 kW (120 cavalli) con batteria da 40 kWh, per un’autonomia dichiarata di 300 o 400 chilometri. Dell’originale restano solo qualche impercettibile citazione: i fari tondi sul frontale, il lunotto dietro piccolo e verticale, la praticità.
Rinata nei panni di un crossover (pensate, l’originale era uscita di scena nel ’92 perché inadatta alle normative ambientali dell’Euro 1), oggi la R4 rinasce a emissioni “zero”, sul gradino più alto della transizione ecologica dell’auto. Come dire: due destini contrapposti ma legati da uno stesso nome. Renault dichiara una percentuale di materiali provenienti dall’economia circolare del 26,4 per cento, tra cui metallo, vetro e 41 chilogrammi di polimeri riciclati. Il tessuto dei sedili delle versioni Techno e Iconic è realizzato al 100 per cento dal riciclo di bottiglie di plastica.
Dentro è una Renault 5, con i grandi display sulla plancia, i tanti vani portaoggetti, i materiali pratici ma ben fatti. I posti da 4 sono diventati 5, lo spazio in altezza è fra i migliori della categoria e dietro si sta bene anche se a guidare è uno “spilungone”. Il sistema di infotainment usa come base Google, l’avatar Reno grazie all’accesso a ChatGPT permette di avere a portata di mano molte informazioni.
Bella l’idea degli accessori da aggiungere stampati in 3D e comodi i “nuovi lussi”, come il portellone elettrico che si apre senza l’uso delle mani. Chi carica spesso apprezzerà la soglia bassa di carico, insieme alla modularità che permette di trasportare oggetti lunghi oltre 2 metri.
La tecnologia “V2L” (vehicle-to-load) permette di ricaricare anche un monopattino da tenere nel bagagliaio. Per quanto riguarda la ricarica, i tempi variano: col caricabatterie da 11 kW si passa dal 15 all’80 per cento in 3 ore e un quarto, con quello da 100 kW bastano 30 minuti. Sui tempi di ricarica, c’è chi fa meglio. Con la R4 debutta anche la funzione “one pedal“, che alza il livello di rigenerazione energetica della frenata (regolabile dalle palette al volante) e di fatto riduce al minimo l’uso dei freni.
Se la Renault 4 E-Tech pesa il doppio dell’originale, i chili (grazie alla batteria) stanno quasi tutti in basso, il che rende la nuova R4 agile fra le curve, dove però è rimasta “morbida” – anche se molto meno dell’originale che faceva venire il mal di mare. Discreto il comfort acustico, buono quello delle sospensioni. Urbano ed extraurbano restano gli habitat ideali anche per questa elettrica. Comfort, spazio e versatilità ne fanno la classica auto di famiglia, versatile, agile in città e spaziosa abbastanza per i weekend. Un’elettrica per famiglie che unisce praticità e nostalgia, trasformando un’icona del passato in un’elettrica dalla forte personalità.
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