L’auto dei panettieri (ma anche di agricoltori e viaggiatori) rinasce elettrica. Renault 4 E-Tech Electric, come è cambiata l’anti-Citroen 2 CV nata nel 1961, oggi nuovo simbolo della transizione elettrica del marchio.
E’ possibile coniugare sportività e sostenibilità in un’auto elettrica? Si può viaggiare da casa all’ufficio senza annoiarsi (traffico permettendo)? Ne parliamo al volante della Alpine A290.
A confutare alcune delle fake news sull’auto elettrica più diffuse ci aveva già pensato il pilota di Formula E Nick Cassidy nel volume realizzato da LifeGate Bugie!: “Guidare un’auto elettrica non dà le stesse sensazioni di un’auto a benzina”. Oppure: “Guidare un’auto elettrica sarà anche un’esperienza appagante, ma vuoi mettere le sensazioni che ti regala un veicolo a benzina?”.
Tra le false verità che circolano sulle auto alla spina, questa è da sempre tra le più radicate. Che viene puntualmente smentita ogni qual volta che si sale a bordo di un’auto elettrica. L’ultima volta? La nostra esperienza a bordo della Alpine A290, la sportiva urbana elettrica “che ridefinisce il piacere di guida quotidiano”, così la raccontano in Renault, dove Alpine rappresenta il brand dedicato alle auto sportive e più innovative.
L’esercizio, va ammesso, non è dei più facili, ossia unire le caratteristiche di una sportiva alla praticità della mobilità urbana, magari senza perdere in efficienza (su questo, forse unico punto dolente, torniamo a breve…). Ma vediamo in sintesi un ritratto della Alpine A290: lunga meno di 4 metri, con un design ispirato al mondo delle corse, parliamo di una city car sportiva equipaggiata con un motore elettrico da 180 o 220 cavalli (130 e 160 kW), una batteria da 52 kWh e circa 380 chilometri di autonomia elettrica.
Si tratta della versione sportiva dell’elettrica Renault 5 E-Tech, di cui mantiene molte caratteristiche ma con un look ispirato alle corse (vedi le gomme larghe o le “X” a led nei fari ricordano le strisce di nastro adesivo usato nelle gare di rally per proteggere i fari dalle rotture), mentre molti dettagli si ispirano alla Renault 5 Turbo degli anni Ottanta. Il prezzo della Alpine A290 parte da 38.700 euro, che possono scendere fino a 23.700 grazie ai benefici degli incentivi disponibili dal 22 ottobre.
Baricentro basso, sospensioni pensate per il piacere di guida (più che per il comfort, che in città su tombini e pavè risulta un po’ rigido), 4 modalità di guida selezionabili col pulsante Drive mode (Save, Normal, Sport e Perso, quest’ultima permette di personalizzare lo stile di guida) e, sul volante, un pulsante “magico” che, se da una parte regala un “boost”, un picco di potenza istantaneo (utile nei sorpassi), dall’altro riduce di molto l’autonomia (a proposito di quell’efficienza citata all’inizio). Manca invece la funzione “one-pedal” che permette di aumentare la rigenerazione dell’energia e limitare l’uso dei freni, specie in città.
Insomma, l’Alpine A290, eletta “Best fun Ev” (l’auto elettrica più divertente dell’anno) in Inghilterra, specie nella versione più sportiva da 220 cavalli (oggetto di questo test drive), se da una parte riesce ad unire dimensioni compatte, sportività e tutte le caratteristiche tipiche di un’auto elettrica (assenza di rumore – anche se al motore elettrico hanno dato un sound artificiale – ed emissioni locali fra tutte), sul versante efficienza perde punti rispetto alla “normale” Renault 5 elettrica da cui deriva. Inevitabile, verrebbe da dire. Anche se l’ampio uso di alluminio ha permesso di ridurre sensibilmente il peso, a vantaggio dell’efficienza.
Detto che le affinità con la “normale” Renault 5 elettrica restano molte, l’abitacolo della Alpine A290, grazie ad alcuni dettagli (volante sportivo, sedili avvolgenti in eco-materiali, dal grande display centrale dedicato all’infotainment la funzione Telemetrics permette anche di utilizzare le funzioni di coaching di guida in stile videogame) la sensazione di essere al volante di una piccola sportiva è piacevole. Il tutto senza troppo perdere in temini di comfort (a parte l’assetto un po’ rigido, ma necessario per migliorare le performance in curva), con la praticità delle 5 porte, dei 5 posti (anche se in 4 si sta decisamente meglio) e del bagagliaio, più adatto al weekend che alle vacanze.
Altri aspetti della Alpine A290 restano diciamo così pratici anche nella quotidianità. La batteria da 52 kWh si ricarica in corrente continua dalle colonnine veloci fino a 100 kW (per passare dal 15 all’80 per cento di carica serve una mezz’ora) o in corrente alternata, fino a 11 kW. L’autonomia elettrica, lo abbiamo anticipato, non è la migliore ragione di acquisto, considerando che sfruttando la potenza (ed è difficile non cadere in tentazione…), dei 380 chilometri dichiarati rischiano di restarne un centinaio meno, ossia circa 300. Basta saperlo.
Per il resto l’Alpine A290 in termini di accelerazione, efficienza e prestazioni, rappresenta un buon compromesso. Alla guida la sensazione resta fluida e agevole, nel complesso, per rispondere al quesito iniziale, la A290 è un’auto molto divertente. L’accelerazione è sicuramente uno dei punti di forza, difficile da eguagliare da una city car alimentata con combustibili tradizionali. La guida resta comunque facile, intuitiva, in una parola semplice. Anche quando, per scelta o per necessità, si va di fretta.
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