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La meditazione dinamica di Osho
“Attenuiamo le luci, creiamo un’atmosfera rilassata, sediamoci comodamente”. E nella sala regna solamente il silenzio. Non è il caso della meditazione dinamica di Osho.
Chi pensa che la meditazione sia solo relax e luci soffuse,
non ha mai conosciuto Osho, o almeno le sue tecniche.
Con lui, infatti, la
meditazione cambia volto, diviene qualcosa di
completamente nuovo e diverso. Può divenire movimento,
rumore, può divenire danza vorticosa, può divenire
urlare le proprie emozioni. Può divenire molte cose, e molte
altre ancora. Anche in contrasto, con più fasi.
Osho è
stato un personaggio al di fuori da ogni possibile catalogazione,
un
maestro diverso da tutti gli altri, un personaggio,
nel suo genere, unico nel suo pungente umorismo, nei suoi
atteggiamenti, nel suo modo di porsi. Il suo merito, forse
principale, è stato quello di aver “rivoluzionato” il
concetto di meditazione, proponendo tecniche più adatte a
noi
occidentali, sempre sotto pressione
per mille problemi, per mille pensieri.
Per Osho meditazione è creare uno stato di non mente.
È lasciare accadere qualcosa in uno spazio protetto. Ma non
necessariamente nel silenzio. Anzi, il moto, il movimento, quasi
l’ottenimento di stati di trance, è molto utilizzato nelle
sue tecniche. Un movimento in cui ci si
senta se stessi, e ci si possa, davvero, liberare di
quelle sovrastrutture che ci legano a una vita spesso non
soddisfacente.
Oltre al “Dinamismo” delle meditazioni, colpisce anche, spesso,
la loro complessità. Molte tecniche, infatti, sono composte
da più fasi, spesso contrastanti. Fasi in cui si passa,
anche repentinamente, dal movimento al silenzio, dal
moto alla quiete, dal gridare le proprie emozioni profonde
all’ascolto immobile dei propri pensieri. Meditazioni grazie alle
quali, quindi, si possono esplorare tutte le emozioni
dell’animo, mettendole in scena in modo spontaneo, per prenderne
coscienza e poterle trasformare in qualcosa di meraviglioso.
Meditazioni, quindi, anche piuttosto lunghe. Da citarsi
l’Aum Meditation: 12 stadi, di 15 minuti l’uno, in cui si
passa dall’odio all’amore per le persone, alla danza, al silenzio,
alla follia, al piano, al riso. In questo tempo ci si sperimenta
integralmente; tutto quel sé magari inespresso, magari anche
ignoto, può qui uscire, fluire; per divenire nuovi e
sentirsi, senza dubbio, più leggeri e
positivi.
Quasi tutte le meditazioni di Osho hanno più fasi. Dalla
Peace Meditation, alla Love Meditation (composta
di cinque fasi per un’ora totale), sino alla Meditazione
Dinamica, o alla classica Kundalini (composta di 4
fasi per la durata di un’ora). Fasi spesso contrastanti. Ma fasi in
cui è bello essere davvero in pienezza e profondità.
Per capire quanta bellezza ed energia positiva c’è in ognuno
di noi.
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