La verdura che cura: il carciofo

E’ un potente disintossicante del fegato, della colecisti, del sangue e dei reni. La natura lo propone proprio quando l’organismo in primavera ha bisogno di rigenerarsi.

Nome botanico
Cynara Scolymus

Principi attivi
La sua efficacia terapeutica dipende soprattutto dalla cinarina,
contenuta in quantità superiori a qualsiasi altro vegetale.
Questa sostanza è un ottimo epatoprotettore, vale a dire un
ricostituente delle cellule del fegato, che difende dagli stress o,
per citare uno slogan entrato nella storia della pubblicità,
“dagli attacchi della vita moderna”. Contiene inoltre l’inulina,
presente soprattutto nelle squame (le foglie sono solo quelle del
gambo), che nei diabetici favorisce l’assimilazione dei
carboidrati. È ricco inoltre di ferro e magnesio, di
vitamine (carotene, vitamina C e del gruppo B).

Azione terapeutica
Protegge e rafforza la funzionalità epatica
Efficace nei casi di stitichezza conseguenti ad insufficienza
epatica
Stimola il corretto deflusso biliare
Previene la formazione di calcoli biliari
Abbassa il tasso di urea e colesterolo nel sangue
Diminuisce il ristagno dei liquidi nei tessuti
Regola il tasso degli zuccheri (livello glicemico) nel sangue
Riduce o elimina i disturbi a carico della digestione

Applicazioni
Viene utilizzato nelle forme itteriche e nei casi in cui la
stitichezza sia la conseguenza di una cattiva funzionalità
epatica. Anche gli artritici ne traggono beneficio, soprattutto per
i sintomi che accompagnano la malattia: formicolio, sensazione di
dita morte, vertigini, artralgie. Regola con tale efficacia il
tasso di colesterolo nel sangue, che in alcuni soggetti basta un
trattamento di circa quindici giorni, per ottenerne un abbassamento
significativo.

Controindicazioni
Non ne esistono, perché la quantità abitualmente
consumata a tavola è tale, che le concentrazioni di cinarina
non destano preoccupazioni. A certi livelli può essere anche
tossico per l’organismo, ma di rado il consumo alimentare li
raggiunge.

Consigli
La radice è un potente diuretico. Consumata sotto forma di
decotto con vino bianco è utile nei casi di gotta (alto
tasso di urea nel sangue), calcolosi epatica, itterizia e
reumatismi.
Le parti tenere consumate crude sono ottime in caso di diarrea.
L’acqua di cottura è molto ricca di proprietà
minerali. Aggiungetela alle minestre, eccezion fatta per gli
artritici e i gottosi, che traggono però benefico come detto
da altre parti del carciofo.

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