La Tartaruga pp.450, Euro 16,60
Sull’amicizia tra la raffinata e fragile scrittrice e
l’aristocratica anticonformista si è molto, forse troppo,
favoleggiato. Un’amicizia intensa, così intima da lasciare
spazio al legame omosessuale, ma che certo non traeva dal desiderio
sessuale il suo nutrimento.
Virginia, eterea e decisamente poco carnale, assorbita dai suoi
rapimenti intellettuali trovava nel vigore dell’amica
quell’attaccamento alla vita che le mancava. Vita, anch’essa
scrittrice, si trovava invece in un costate stato di umiltà
intellettuale.
A differenza di quanto segnalato nel sottotitolo, il libro contiene
anche le lettere di Virginia Woolf. Lo scambio racconta quasi due
decenni di amicizia e contiene anche l’ultimo scritto di Virginia
spedito pochi giorni prima del suo suicidio. Aneddoti, accenni di
pettegolezzi, consigli per la casa, danno uno spaccato dell’epoca e
ci rendono emotivamente vicine queste due donne di genio, impegnate
come tutti nella soluzione di piccoli problemi quotidiani. Ma sono
i sentimenti altalenanti, le riflessioni che si accompagnano alle
confidenze, la tensione affettiva e intellettuale a rendere
così prezioso questo epistolario.
È proprio il coraggio di esporsi, di mettere in discussione
la propria intimità da parte delle due scrittrici ad
obbligare il lettore ad una lettura alta, sensibile, libera da
qualsisia sguardo, anche solo lievemente, incline al pettegolezzo.
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