Secondo uno studio, molti genitori chiedono ad Alexa di leggere ai bambini al posto loro: ma quanto sono utili le letture ad alta voce? E a che età partire?
Milano, cani in aula per aiutare i bambini con difficoltà a leggere ed esprimersi
Un’empatia intima, naturale che si sviluppa con lo sguardo, con la postura, con la vicinanza. Grazie a due “cani lettori”, Ruh e Belle, un gruppo di bambini con difficoltà di linguaggio e di espressione ha scoperto il piacere della lettura. Il tutto nella scuola Giovanni Battista Perasso di via Bottego, nella periferia di Milano, grazie a un progetto realizzato
Un’empatia intima, naturale che si sviluppa con lo sguardo, con la postura, con la vicinanza. Grazie a due “cani lettori”, Ruh e Belle, un gruppo di bambini con difficoltà di linguaggio e di espressione ha scoperto il piacere della lettura. Il tutto nella scuola Giovanni Battista Perasso di via Bottego, nella periferia di Milano, grazie a un progetto realizzato da Elena Sposito, educatrice professionale e Maggie Patron, insegnante di sostegno. Con Ruh e Belle i piccoli allievi imparano ad affrontare le paure e le difficoltà di espressione in quella che è una scuola dove il 70 per cento degli alunni arrivano da paesi extra europei e molti bambini non sono ancora inseriti nel contesto sociale che li ospita.
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Il progetto del “cane lettore”
Nel quartiere ci sono le case occupate, le risse e lo spaccio. Ma c’è anche un’oasi di sapere e conoscenza dove i bimbi imparano la lettura e il piacere di ascoltare la propria voce nel narrare piccole grandi storie di scrittori importanti. Con Patron, insegnante di sostegno dal 1990, Sposito ha dato il via al progetto nella scuola Giovanni Battista Perasso che farà da apripista ad altre iniziative. Le attività del cane lettore si svolgono all’interno della struttura, in cui è stata predisposta un’aula speciale, confortevole sia per i bambini sia per i cani. Di volta in volta viene scelto un racconto o un brano che i bambini dovranno leggere per i cani e la lettura assume così un carattere ludico, spogliandosi della connotazione che i bambini vengono giudicati in base a quanto sono “capaci”.
“Lo scopo è quello di condividere con il cane la lettura e il divertimento per restituire una parte del piacere al leggere – racconta Sposito –. Tutto ciò viene indirizzato e guidato dagli operatori che propongono stimoli e forniscono indicazioni ai piccoli allievi”. La speranza è che in questo modo i bambini conquistino a poco a poco l’amore per la lettura, per l’espressione verbale e per la comunicazione con il mondo esterno in un percorso comune che vede nel cane un aiuto indispensabile.
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Come nasce l’idea di affiancare i cani ai bambini
“La presenza e l’interazione con i cani risulta positiva per tutti i bambini, in particolare per quelli con Dsa (disturbi specifici dell’apprendimento) – spiega Patron –. Il cane, infatti, è un ottimo catalizzatore d’attenzione e la sua presenza in classe crea un clima piacevole. Molti piccoli affetti da disturbi specifici sono accumunati da un forte senso di frustrazione, faticano in attività che per gli altri sono semplici e si rendono ben conto di non riuscire. Questi ‘vissuti’ influenzano ulteriormente le prestazioni e ciò avviene soprattutto a scuola dove nonostante gli interventi messi in atto per supportarli il confronto con i coetanei è continuo”.
Proprio da questa situazione è nata l’idea di affiancare dei cani ai bambini. Prima di iniziare il percorso che ha portato all’attuazione del progetto questo è stato valutato con il supporto di specialisti in Dsa e con i referenti della scuola di via Bottego. Si è osservato come uno dei bisogni più sentiti era legato alle difficoltà di lettura. “Il cane è un meraviglioso compagno di lettura – afferma Sposito –. Prima di tutto non è ‘giudicante’ e non richiede performance perfette. Un cane può aspettare tutto il tempo necessario al bambino per leggere e gli scodinzola in ogni caso, colmandolo d’affetto e attenzione”. Senza dimenticare il piacere di accarezzare un amico a quattro zampe festoso che con il suo contatto caldo e partecipe allevia dallo stress e aiuta a concentrarsi. Uno stimolo enorme che si rivela importante per bambini che si sentono ancora estranei e poco accettati dalle istituzioni e dalla società che dovrebbero accoglierli.
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Empatia fra bimbi e cani, la storia di Ruh
Ad affiancare Belle, splendida golden retriever, c’è la cagnolina Ruh – diminutivo di Ruera, cioè spazzatura – il cui nome deriva proprio dal fatto che venne abbandonato tra i rifiuti, in un cassonetto. Era quasi morta: un passante sentì i suoi lamenti e chiamò aiuto. Da piccola ha fatto un lungo viaggio da Reggio Calabria, dove è stato salvata, a Milano dove ha finalmente trovato casa e famiglia.
Ora Ruh è diventata indispensabile per i bambini della scuola milanese. Comunica empatia, affetto e calma. Seduce con il suo sguardo buono e profondo. “Gli animali vengono valutati dal veterinario della nostra equipe – spiega Sposito –. Ogni cane viene scelto in base al progetto e alla tipologia degli utenti finali. Non è un’idoneità generale ma specifica proprio al progetto in corso. Gli animali con i quali lavoriamo sono di proprietà ma essendo un’equipe siamo anche in grado di lavorare con il cane del collega poiché vi è un’importante relazione fra tutti i membri del gruppo”.
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Un incontro fortunato per un progetto all’avanguardia
L’incontro fra Sposito e Patron è stato fondamentale per la buona riuscita del progetto del cane lettore. “Sono un’educatrice professionale, responsabile e referente di progetto in Eaa (Attività educative assistite con gli animali), coadiutore del cane, gatto e coniglio in Iaa (Interventi assistiti con gli animali, con riconoscimento diretto da parte del Centro di referenza nazionale) – spiega Sposito – e lavoro da 12 anni per la cooperativa sociale Tempo per l’infanzia occupandomi del coordinamento e della progettazione di interventi educativi con la collaborazione di equipe specializzate in pet therapy”.
Progetti futuri per il cane lettore
Sposito e Patron con Ruh e Belle saranno a BookCity, il festival del libro che si svolge a Milano dal 16 al 19 novembre. Insieme a loro ci saranno i bambini della terza e della quarta elementare della scuola di via Bottego. “Molti genitori hanno chiesto di inserire il progetto del cane lettore anche nelle medie – dice Patron – e per noi è importantissimo dare valenza scientifica all’iniziativa che insegni a valorizzare l’apporto specifico dei cani nell’apprendimento dei bambini con difficoltà di linguaggio e di espressione”. Questo è il fine anche di un progetto con il Centro neurologico Mondino di Pavia dedicato ai bimbi con disturbi legati all’alimentazione, collaborazione che è iniziata due anni fa. Ruh e Belle e i loro amici a quattro zampe costituiscono, così, una grande promessa per favorire l’empatia tra persone e animali che consente poi di superare anche divisioni di classe e di ceto, quelle dovute a livelli d’istruzione diversi e anche al colore della pelle.
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