Per una moda sana e sostenibile serve un progetto comune
In un momento di “pausa” forzata, anche il settore moda ha capito che deve cambiare: trasparenza, tracciabilità e circolarità sono le parole chiave per tornare a nuova vita.
In un momento di “pausa” forzata, anche il settore moda ha capito che deve cambiare: trasparenza, tracciabilità e circolarità sono le parole chiave per tornare a nuova vita.
Rimodelliamo il futuro attraverso la sostenibilità e l’innovazione responsabile. Questo l’obiettivo del libro Fashion industry 2030 di cui pubblichiamo in esclusiva l’introduzione.
Il 23 aprile è uscito il nuovo libro di Marina Spadafora, scritto insieme alla giornalista Luisa Ciuni, dal titolo La rivoluzione comincia dal tuo armadio. Per l’occasione abbiamo intervistato la coordinatrice del movimento Fashion revolution.
Alcuni rappresentanti del mondo della moda ritengono che la crisi legata alla pandemia in corso sia un’occasione per ripensare l’industria in una chiave più sostenibile.
Armani, Prada, Gucci e molti altri ancora. Dal mondo della moda arrivano donazioni di milioni di euro, camici, mascherine e gel igienizzanti a supporto di chi lotta per arginare l’espansione del coronavirus.
La qualità dell’aria è un problema per un numero sempre crescente di città nel mondo. Così le mascherine di protezione e i materiali che le compongono, divengono temi di design.
59 città nel mondo si sono guadagnare il titolo di Tree city per essersi distinte nella loro gestione del verde.
Un giardino botanico curato, sicuro e con un programma culturale di iniziative gratuite ispirate agli obiettivi Onu. È BAM, il parco di Porta Nuova, nel cuore di Milano, che per l’emergenza diventa anche digitale.
L’Aci ha deciso di distribuire gratuitamente il numero di aprile de l’Automobile in formato digitale, “un piccolo gesto, per essere vicini a tutti voi in un momento difficile”. Il numero è dedicato al design dell’auto, da Pininfarina a Gio Ponti.
Ha rivoluzionato le regole dell’assemblaggio dei mobili con soluzioni ecologiche, modulari e creative che permettono di riutilizzare anche vecchi arredi che altrimenti verrebbero gettati. Ora Playwood è pronta a ingrandirsi con la prima raccolta fondi.