
Renee Capozzola è la prima donna a vincere l’Underwater photographer of the year 2021, il concorso dedicato alle fotografie subacquee.
La natura, gli animali e gli autoritratti del pittore Antonio Ligabue a Genova, in mostra a Palazzo Ducale. Il pittore che si è trovato a diventare artista quasi per caso e nelle sue opere descrive il suo disagio esistenziale.
Un artista diverso dagli altri, la cui vita personale si è da sempre fusa indissolubilmente con la creazione artistica, le opere Antonio Ligabue (1899-1965) sono esposte al Palazzo Ducale di Genova dal 3 marzo al primo luglio. 80 opere che rappresentano da una parte il suo mondo fatto di animali conosciuti e altri solo immaginati, dall’altra gli autoritratti che svelano il suo dramma interiore. La storia di un uomo dalla vita difficile e dall’arte dal tratto tanto acerbo, quanto unico.
Siamo alla quinta grande mostra dedicata a questo artista: come le precedenti – quelle di Gualtieri (2015), di Palermo e di Roma (2016), e di Pavia (2017) – lo scopo è continuare il processo di affermazione di Ligabue, un pittore che ha una storia e una genesi artistica del tutto particolare. Un uomo che si è trovato a dipingere quasi per caso, senza averlo voluto o programmato ma che, avendo scoperto la sua predisposizione, ha coltivato il suo genio sino alla morte.
A Palazzo Ducale di Genova, grazie alle tele più rappresentative, ma anche con i meno noti disegni e sculture, si cerca di tracciare chiaramente il profilo del pittore e i suoi temi. Ligabue è noto per le rappresentazioni della natura, quella che ben conosceva perché è in campagna e nei pressi del Po che ha abitato, ma anche per un mondo animale di cui con tutta probabilità non ha mai avuto una conoscenza diretta. Tra gli animali abitatori delle foreste e delle savane si trovano infatti alcuni dei maggiori capolavori dell’artista, come Tigre reale, realizzato nel 1941 quando Ligabue era ricoverato nell’Ospedale psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia; tra quelli delle campagne, le due versioni di Cani da caccia con paesaggio.
Non mancano altri straordinari dipinti, dai paesaggi bucolici alla Carrozzella con cavalli e paesaggio svizzero ad alcune versioni delle Lotta di galli, ad Aquila con volpe della fine degli anni Quaranta, alla Vedova nera con volatile e alla Testa di tigre della metà degli anni Cinquanta, fino alla Crocifissione. A queste tele “di natura” si affianca poi l’impressionante galleria di autoritratti, come i dolenti Autoritratto con berretto da motociclista del 1954-55 e Autoritratto del 1957 che sono una chiara manifestazione del disagio psichico del pittore.
Antonio Ligabue nasce a Zurigo nel 1899 e la sua vita è da subito difficile: il padre è ignoto e la madre, che non è in grado di occuparsene, lo affida a un’altra famiglia. Ha problemi a scuola e anche la famiglia che lo tiene con sé lo considera strano tanto da richiederne il ricovero in un ospedale psichiatrico. E non sarà l’unica volta.
Quando arriva in Italia, a Gualtieri, senza conoscere la lingua, per vivere trova lavoro come scariolante sulle rive del Po. È nel 1928 che per caso avviene l’incontro con Renato Marino Mazzacurati che è in grado di intravedere la sua arte, ancora genuina, e insegnarli l’uso dei colori a olio guidandolo verso la piena valorizzazione del suo talento. In quegli anni si dedica completamente alla pittura, continuando a vagare senza meta lungo il fiume Po. Nel 1955 tiene la prima mostra personale a Gonzaga in occasione della Fiera millenaria; nel 1961 un’esposizione a Roma, alla Galleria La Barcaccia, finalmente rende almeno in parte merito a Ligabue pittore. Fino ad allora, la sua intensa attività artistica era stata spesso incompresa e addirittura derisa. Tra le antologiche più recenti c’è quella, con quasi duecento opere, tenuta nel 2005 a Palazzo Magnani di Reggio Emilia e a Palazzo Bentivoglio di Gualtieri in occasione del quarantesimo anniversario della sua scomparsa che avviene nel 1965.
La vita del pittore e la sua triste storia di emarginazione, solitudine e disagio psicologico hanno suscitato l’interesse non solo dei critici d’arte ma anche di altri mondi, come quello del cinema, e nel 1977 è stato realizzato uno sceneggiato televisivo, Ligabue, diretto da Salvatore Nocita e trasmesso in tre puntate sul primo canale nazionale. Il pittore è impersonato dall’attore Flavio Bucci che per questa interpretazione è stato anche premiato.
La mostra Ligabue alla Loggia degli abati di Palazzo Ducale a Genova è aperta da martedì a domenica, dalle ore 10:00 alle 19:00. Il biglietto costa 11 euro.
Renee Capozzola è la prima donna a vincere l’Underwater photographer of the year 2021, il concorso dedicato alle fotografie subacquee.
Zona gialla significa riapertura dei musei, l’arte torna in città. Una lista di mostre da non perdere a Milano e le informazioni su orari di apertura e biglietti.
La Centrale dell’acqua di Milano riapre al pubblico con la mostra “Primo Levi. Figure”, dedicata alle opere scultoree in filo metallico di Primo Levi.
Oltre 10mila tra foto, audio e video, per ricordare la marea eccezionale che nel 2019 mise in ginocchio la città. In primavera è attesa la mostra.
Che cosa ci offrirà il mondo dell’arte nel prossimo 2021? Molto, nonostante il momento difficile che sta attraversando nel rumoroso silenzio delle istituzioni. La nostra selezione di mostre e proposte online di grande qualità.
Per tutti era solo un matto, ma divenne uno dei più importanti esponenti della pittura naïf internazionale. Oggi invece Ligabue è solo un grande artista dal tratto unico.
Novembre è il mese di Artissima, la fiera d’arte contemporanea più importante in Italia. L’edizione 2020, l’anno della pandemia, diventa un’inedita versione virtuale tutta da scoprire.
Aveva molti talenti: poliglotta, giornalista e viaggiatrice ma decise di raccontare il mondo attraverso la macchina fotografica. Un’artista del racconto.
Un viaggio in solitaria in Amazzonia è diventato un racconto fotografico che vuole rivendicare l’autenticità di un territorio e del suo popolo. In mostra a Milano.