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L’invenzione che trasforma ogni oggetto in strumento musicale
Quando tocchiamo qualsiasi oggetto di uso quotidiano, la cui superficie sia abbastanza sottile da risuonare, produciamo delle vibrazioni. Oggi queste vibrazioni, grazie a un’invenzione italiana, possono essere catturate da chiunque per diventare le note di una canzone, rivoluzionando così il processo di creazione musicale. Mogees (acronimo di Modal Gestural Surface) è un piccolo sensore che,
Quando tocchiamo qualsiasi oggetto di uso quotidiano, la cui superficie sia abbastanza sottile da risuonare, produciamo delle vibrazioni. Oggi queste vibrazioni, grazie a un’invenzione italiana, possono essere catturate da chiunque per diventare le note di una canzone, rivoluzionando così il processo di creazione musicale. Mogees (acronimo di Modal Gestural Surface) è un piccolo sensore che, come una sorta di stetoscopio, si applica alle superfici degli oggetti e si collega alla presa delle cuffie di smartphone e computer tramite un cavetto analogico apposito.
Alberi, transenne, vasetti di marmellata, tavoli, ogni cosa che ci circonda può essere suonata: toccando le superfici di legno, metallo, plastica o vetro, Mogees rileva le vibrazioni e le trasforma in segnali elettrici che trasmette in tempo reale al dispositivo collegato, dove un’app li converte in musica attraverso un algoritmo.
L’applicazione “intelligente” può essere istruita in modo da riconoscere esattamente il tipo di tocco desiderato: ogni gesto può essere associato a un genere di suono, nota o timbro. Meno complicato di quel che sembra, Mogees è il primo strumento che associa l’apprendimento automatico alla creazione di musica, rompendo i confini tra il mondo fisico e quello digitale.
L’ideatore, Bruno Zamborlin, ha spiegato ai media internazionali come CNN e BBC che il dispositivo è stato progettato per essere subito piacevole e divertente da utilizzare, lasciando comunque spazio a composizioni più complesse e al virtuosismo. Chiunque sia sensibile al ritmo, non solo musicisti professionisti, può dare libero sfogo alla propria creatività in pausa pranzo, alla fermata del bus o durante una passeggiata in mezzo ai boschi.
L’invenzione sta diventando realtà. Il programmatore e musicista Zamborlin, ormai in pianta stabile a Londra con la sua startup, ha creato il progetto in cinque anni di ricerca presso l’IRCAM-Centre Pompidou di Parigi. Ha ricevuto riscontri incoraggianti da artisti quali Jean Michel Jarre e il duo elettronico Plaid, ma anche dal pubblico presente alle sue performance dal vivo, come al South by Southwest (SXSW) festival negli Stati Uniti.
La seconda campagna di autofinanziamento di Mogees su Kickstarter è partita da qualche giorno, ma dopo appena 29 ore ha già superato l’obiettivo. Per la diffusione al pubblico, probabilmente anche in versione per bambini, è solo un conto alla rovescia.
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