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Appartenente alla famiglia delle malvaceae, la malva è una pianta erbacea dai tanti benefici. E con numerose proprietà.
La malva è una pianta erbacea perenne il cui fusto, più o meno ramificato e alto fino a un metro, può essere sdraiato sul terreno o eretto. Vi sono molte varietà di malva ma la più usata in farmacia è quella selvatica, conosciuta anche come Sylvestris.
Probabilmente di origine nordafricana e sudeuropea, si è ormai diffusa in tutte le zone più miti del mondo. Nonostante sia spesso oggetto di coltivazioni, si trova facilmente nei luoghi soleggiati, erbosi ed anche incolti, ovunque vi siano terreni ricchi di nitrati.
Nella malva sono naturalmente contenute sostanze come mucillagini, pectine, tannini e antocianine di cui malvina e malvidina (responsabili del suo colore). Queste ultime, appartenenti alla famiglia dei flavonoidi, si presentano in alta percentuale soprattutto nelle foglie e nei fiori, insieme ai polisaccaridi.
Tutti questi principi attivi, impiegati nella realizzazione di infusi, rendono la pianta omnimorbia, ovvero indicata alla cura di tutti i mali. La malva è, infatti, una delle poche piante le cui virtù terapeutiche sono conosciute anche dai meno esperti.
La malva selvatica è ideale nella cura di alcune patologie o stati infiammatori perché funge da:
Si assume internamente, sotto forma di infuso, come emolliente in bronchiti con catarro e come antinfiammatorio e antispasmodico dell’intestino, in particolare su bambini e anziani. Per uso esterno, invece, viene impiegata per gargarismi e sciacqui boccali nelle stomatiti, afte, ascessi dentari, o in clisteri per costipazioni intestinali.
Della malva vengono utilizzate le foglie, ricoperte di peli e con margine dentato, e i fiori di color rosa violaceo che si raccolgono da giugno a settembre in bocciolo o appena aperti. A volte si usano le radici, reputate leggermente analgesiche e risolventi su foruncoli e paterecci.
Per tossi, raffreddori, costipazioni e infiammazioni intestinali bisogna utilizzare fiori e foglie (3g) nella preparazione di un infuso da 100 ml d’acqua. Una tazza a piccoli sorsi va assunta due-tre volte al giorno.
Per le infiammazioni delle mucose della bocca e della gola, gengive fragili, nevralgie dentarie, pelli arrossate, foruncoli e pruriti, invece, è consigliabile un beverone di foglie e fiori (5g) in 100 ml d’acqua da utilizzare per fare sciacqui, gargarismi, lavaggi più volte al giorno.
I decotti di fiori e foglie di malva, da aggiungere all’acqua, sono inoltre efficaci per bagni emollienti e idratanti.
Grazie ai suoi benefici sull’intestino, gli infusi di malva possono essere assunti quotidianamente e soprattutto nei regimi dietetici. Sfruttando infatti l’azione diuretica e leggermente lassativa, la pianta medicinale agevolerebbe l’espulsione di liquidi in eccesso e tossine che vanno ad accumularsi nel nostro organismo formando strati di tessuto adiposo sottocutaneo.
In caso di necessità, esistono esemplari che presentano proprietà molto simili alla malva selvatica. M.alcea, M.hirsuta, M.rotundifolia L. e M.vulgaris appartengono alla stessa famiglia della pianta e possono rappresentarne un valido sostituto.
A differenza di altre erbe medicinali, la malva non presenta particolari controindicazioni nemmeno per le donne in gravidanza. Se ne sconsiglia, però, l’assunzione nei bambini lattanti perché più delicati d’intestino e più inclini a fenomeni di dissenteria. Ad ogni modo, è sempre bene controllarne le dosi per tutti.
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