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Il Messico lancia un piano per la salvaguardia della vaquita, basato sull’uso di droni, l’abolizione delle reti e la cooperazione internazionale.
Con una popolazione mondiale stimata attorno ai 60 esemplari, la vaquita è il mammifero marino più raro sul pianeta. Il governo messicano ha da poco annunciato che lancerà una campagna per monitorare le attività di pesca illegale nel Golfo della California, habitat dell’animale: la Marina e il ministero dell’Ambiente utilizzeranno infatti tre droni modello Arcturus T-20 al fine di monitorare l’area oceanica.
Nonostante gli sforzi del presidente Enrique Peña Nieto, che lo scorso anno aveva aumentato di dieci volte l’area protetta del Golfo della California ove vive la vaquita, il numero di individui della specie è crollato drasticamente negli ultimi anni. Un report realizzato nel maggio 2016 chiarisce infatti che degli oltre 500 esemplari viventi nel 1997 e i 220 nel 2008, ne rimangono solo 60.
Negli scorsi due anni, il governo ha stanziato 70 milioni di dollari per aiutare i pescatori dell’area, colpiti dal divieto di usare le reti nell’area istituita a salvaguardia della piccola focena. Alcune reti illegali erano già state individuate tempo fa, anche grazie all’associazione Sea shepherd, che monitora il Golfo con i propri droni.
La pesca illegale si nasconde spesso dietro quella legale: l’obiettivo dev’essere quindi intervenire su ogni tipo di rete, secondo quanto ha dichiarato Oona Isabelle Layolle di Sea shepherd Messico al sito Seeker. Rigoberto Garcia, funzionario della Commissione governativa della pesca, ha chiarito infatti che il divieto di utilizzo delle reti nell’area potrebbe diventare permanente dopo la scadenza del provvedimento adottato due anni fa, prevista per aprile 2017.
Ma non è solo il Messico a schierarsi a favore della vaquita: come riporta il New York Times, Peña Nieto ha infatti incontrato recentemente Barack Obama per discutere di una cooperazione con gli Stati Uniti, al fine di intensificare gli sforzi di conservazione della specie. Anche la Cina sembra disposta a collaborare per fermare il commercio illegale delle vesciche natatorie del totoaba, consumate nel Paese asiatico come alimento e usato come rimedio naturale, specie che condivide l’habitat con la vaquita: sarà necessario non solo fermare il traffico illegale, ma soprattutto educare i consumatori.
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