Mimmo Jodice, lo scultore della luce italiana

Perdersi a guardare. Trenta anni di fotografia in Italia.Milano, fino al 25 Novembre 2007Forma – Centro Internazionale di Fotografia, piazza Tito Lucrezio Caro, 1

Per tutta Italia s’incontrano colori ed emozioni memorabili.

Per questo il grand tour proposto da Mimmo Jodice, grande nome
della fotrografia italiana, è sorprendente. Perché i
suoi scatti sono in bianco e nero.

Ma quante emozioni! I suoi quadri violentemente proiettano il
visitatore-viaggiatore in panorami da sogno ove la luce scolpisce i
dettagli che richiamano invece alla realtà, alle crepe, le
rocce, l’erba, scorci e angolini nascosti trovati e illuminati dal
fotografo.

Vorticoso ritorno alla realtà dovuto anche a lievi,
enigmatici effetti di movimento, di sfumatura: la maestria del
fotografo, la mano della macchina.

Sono vertiginosi questi tagli e quelle prospettive scolpite
dalla luce bianca, scalinate incurvate come animali sui muri,
chiese musicali che si stagliano su pigre strade, campiture di
grigio a svanire verso la natura, rocce arcuate dallo sforzo per
incorniciare i mari… lo sguardo dell’artista indaga instancabile,
quello dello spettatore si perde nell’incredibile ricchezza degli
scenari italiani.

La mostra di 160 fotografie di grande formato, allestita nel
nitore dello spazio Forma, esalta la bellezza dei soggetti. Esalta
la fruizione delle immagini mute, esalta le emozioni che si possono
provare scoprendo luoghi che diventano magici.

“Vorrei citare Fernando Pessoa: ma cosa stavo
pensando prima di perdermi a guardare? Questa frase sembra scritta
per me e descrive bene il mio atteggiamento ricorrente: perdermi a
guardare, immaginare, inseguire visioni fuori dalla realtà”
(Mimmo Jodice)

“Le immagini di Perdersi a guardare ci consentono di
vedere l’Italia com’è realmente, come esiste e persiste nei
nostri sogni, con uno sguardo unico e completamente nuovo. Dopo
aver visto queste opere meravigliose, non si potrà
più incontrare il paesaggio italiano senza rendersi conto
che un paese che si presume di conoscere possiede
un’identità nascosta – e che l’Italia, in fondo, è
una serie di fotografie di Mimmo Jodice” (dal testo di Francine
Prose).

La mostra è accompagnata da un volume omonimo edito da
Contrasto con testi di Francine Prose, Roberta Valtorta e
Alessandra Mauro.

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