Il cammello: tra miti, leggende e realtà

Il cammello non è un animale tipico dell’antico Egitto. Infatti questo animale fece la sua comparsa sul territorio egiziano solo nell’epoca greco – romana.

Pensare all’Egitto privo di cammelli è strano, tuttavia questo animale fece la sua comparsa sul territorio egiziano solo nell’epoca greco – romana, quando la civiltà dei faraoni era già “vecchia” di migliaia di anni. Il cammello peraltro veniva già addomesticato con successo nelle altre regioni arabe. Gli arabi nomadi, per esempio, lo utilizzavano per attraversare le aree desertiche (da cui l’origine dell’appellativo “nave del deserto”).

Nel vocabolario egiziano non esisteva la parola per indicare questo animale. Chiediamoci allora: come mai nell’antico Egitto esso non venisse considerato e nemmeno nominato? Alcuni sostengono che fosse un animale tabù, ma più verosimilmente si ritiene che gli egizi, essendo degli ottimi conoscitori delle specie animali, non lo considerassero idoneo in un clima umido e favorevole alle coltivazioni delle loro terre, una volta fertili e ricche di vegetazione. Infatti il cammello emana un odore forte e acre, fastidioso tanto per gli esseri umani quanto per gli altri animali che gli egizi allevavano nelle loro fattorie.

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