Balene. Scacco al capitano Achab!

Nonostante la moratoria internazionale alla caccia alle balene, ogni anno migliaia di cetacei muoiono, uccisi dalle baleniere, come accade nel celebre romanzo di Melville. Ma qualcosa sta per cambiare.

Segnali confortanti dalla 59esima riunione dell?IWC
(International Whaling Commission – Commissione Baleniera
Internazionale).

Durante la sessione, che si è tenuta tra il 28 ed il 31
maggio ad Anchorage, in Alaska, i tre Paesi maggiormente impegnati
nella
caccia alle balene
(Giappone, Norvegia ed Islanda) si
sono trovati in netta minoranza ? anche nonostante l?acquisto dei
voti di molti Paesi in via di sviluppo da parte dello stesso
Giappone, che ha visto ribaltarsi i risultati ottenuti l?anno
scorso.

La risoluzione sulla Convenzione di Washington (CITES)
ha ribadito, con 37 voti a favore e solo 4 contrari, il valore
della moratoria; è stato rifiutato, inoltre, con 40 voti a
favore e 2 contrari, il cosiddetto programma scientifico con cui il

Giappone continua ad uccidere cetacei
.

Tra i più cacciati, molti sono a rischio d?estinzione,
come le megattere o le balenottere comuni, uccise impunemente dalle
baleniere nipponiche nel santuario dell?Antartico.

Ma la riunione dell?IWC di quest?anno ha portato altre
novità.
La proposta di un
santuario dei cetacei
nell?Atlantico meridionale
è passata con la maggioranza assoluta dei voti (39 contro
29), anche se manca ancora la maggioranza dei tre quarti dei 77
paesi presenti, necessaria per l?approvazione finale del
progetto.

Ribadita anche l?importanza dell?osservazione scientifica e
dello studio dei cetacei, che promuove le attività non
letali per le balene (Whale Watching).

Secondo Greenpeace, anche se un buon punto di partenza, tutto
questo non è ancora sufficiente per
fermare l?estinzione dei cetacei
, minacciati oltre che
dalla caccia, anche dall?inquinamento dei mari e dal riscaldamento
globale, e chiede più impegno dagli Stati del Mediterraneo,
tra cui l?Italia.

Ce la facciamo a salvare Moby Dick?

Chiara
Boracchi

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