Navalny doveva essere rilasciato in uno scambio di prigionieri tra Russia e Usa

Il politico russo avrebbe dovuto essere liberato in questi giorni in cambio di Vadim Krasikov, condannato all’ergastolo in Germania per omicidio.

L’oppositore politico Aleksej Navalny morto in carcere il 16 febbraio scorso avrebbe dovuto essere rilasciato in questi giorni nell’ambito di uno scambio di prigionieri tra Russia, Stati uniti e Germania. La notizia è stata diffusa dalla dirigente della Fondazione anticorruzione creata da Navalny, Maria Pevchikh.

“Perché Putin ha ucciso Navalny proprio adesso? Perché proprio il 16 febbraio? Aleksej Navalny avrebbe potuto essere seduto qui, in questo posto, proprio oggi. Navalny in questi giorni avrebbe dovuto essere liberato perché eravamo arrivati a una decisione per lo scambio”, ha detto Pevchikh in un video reso pubblico oggi, 26 febbraio 2024, esattamente dieci giorni dopo la morte in carcere del dissidente russo.

Secondo quanto riferito da Maria Pevchikh, lo scambio prevedeva il rilascio di Navalny e di due cittadini statunitensi detenuti in Russia, in cambio di Vadim Krasikov, ex colonnello dei servizi di sicurezza russi, condannato all’ergastolo in Germania per omicidio.

“A inizio febbraio avevamo proposto a Putin di scambiare Krasikov con due cittadini americani e Navalny. La sera del 15 febbraio ho ricevuto la conferma che le trattative erano arrivate alla fase finale. Il 16 febbraio Aleksej è stato ucciso”, ha detto Pevchikh, che ha poi puntato il dito contro i funzionari di Germania e Stati Uniti che, per la loro passività, avrebbero ritardato lo scambio. I negoziati sarebbero stati condotti attraverso l’oligarca russo Roman Abramovich.

Pevchikh non ha fornito alcun documento o prova a sostegno di queste sue dichiarazioni. Ma all’indomani della morte di Navalny il giornale tedesco Bild aveva lasciato trapelare proprio questa indiscrezione.

Pevchikh ha quindi aggiunto che Putin è “ossessionato dall’odio per Navalny”: “Lo odia così tanto che agisce a scapito di se stesso e dei propri interessi”, ha detto la dirigente della Fondazione anticorruzione, riferendosi al fatto che Vadim Krasikov era esattamente l’uomo che Putin avrebbe voluto liberare. Nell’intervista rilasciata al giornalista americano Tucker Carlson, infatti, il leader russo si era detto aperto a scambiare il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, rinchiuso in carcere in Russia da quasi un anno con l’accusa di spionaggio, con Vadim Krasikov.

Nel frattempo è stato reso noto che il team di Navalny “sta cercando una sala per l’addio pubblico ad Aleksej, alla fine di questa settimana lavorativa”. Il corpo del dissidente è stato consegnato alla madre Lyudmila Navalnaya nove giorni dopo la sua morte, dopo una serie di depistaggi e ricatti, probabilmente per evitare che i funerali pubblici si possano trasformare in una manifestazione di massa. Ricatti subito smentiti dal portavoce di Putin, Dmitrij Peskov, che ha parlato di “dichiarazioni assolutamente infondate”. Il capo dello Stato, ha detto Peskov, “non ha nulla a che fare” col rilascio della salma e i funerali, e “di conseguenza non può esercitare pressioni”.

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