Ossessione parcheggio: perché il posto auto resta importante anche con l’elettrico

Un nuovo libro esamina l’ossessione dell’Occidente per il parcheggio, mentre le città iniziano i progetti per adattarli ai veicoli elettrici.

  • Uno dei fattori limitanti per la diffusione di auto elettriche sarà la necessità di spazio per il parcheggio dove ricaricare i veicoli.
  • “Un buon posto auto, nell’era dei mezzi elettrici, sta per diventare più importante che mai” spiega nel suo nuovo libro il giornalista americano Henry Grabar.
  • Mentre le aree riservate e i garage si attrezzano, le città alzano i prezzi per i parcheggi al fine di disincentivare l’uso di auto a motore.

Guidare è piacevole finché non bisogna cercare un parcheggio. Dato che, secondo una ricerca, ogni automobilista italiano passa 10 ore al mese alla ricerca di un posto per la sosta, la questione dei parcheggi resta un problema diffuso e di difficile soluzione. Con il passaggio all’elettrico, la situazione potrebbe addirittura peggiorare, poiché le aree di sosta diventeranno gli spazi per le colonnine di ricarica e al momento le infrastrutture non sembrano sufficienti. Un libro uscito negli Stati Uniti analizza l’ossessione occidentale per i parcheggi, andando a ipotizzare i passi successivi da compiere per adattare i parcheggi di oggi alla mobilità sostenibile del futuro.

Auto elettriche
I punti di ricarica per le auto elettriche sono aumentati un po’ ovunque © IngImage

La storia del parcheggio in un libro

Paved Paradise è il titolo del libro di Henry Grabar che analizza il rapporto degli Stati Uniti con i parcheggi. Nel libro Grabar, giornalista per il magazine Slate, sostiene che gli Stati Uniti hanno una carenza di abitazioni, ma un eccesso di parcheggi. Una condizione paragonabile a quella in Europa. L’autore spiega che le norme che impongono ai nuovi insediamenti abitativi di costruire un numero minimo di posti auto hanno fatto lievitare i prezzi di costruzione e generato un’espansione urbana disordinata e incontrollata. Oggi, negli Stati Uniti, ci sono addirittura sei posti auto per ogni veicolo; per Grabar la radice del problema è semplice: più parcheggi sono disponibili, più persone guidano e inquinano.

Per quanto riguarda i veicoli elettrici, anch’essi comportano una serie di sfide per il parcheggio. L’accesso alla ricarica domestica è uno dei fattori più influenti che determinano la scelta di un veicolo elettrico, secondo Grabar. Tuttavia, una famiglia statunitense su tre non dispone di un garage privato – in Europa il dato è ancora più basso – e ciò significa che l’accesso al parcheggio diventerà un fattore fondamentale per il passaggio alla mobilità elettronica. La costruzione di una rete nazionale di postazioni di ricarica pubblica sarà più costosa dei 7,5 miliardi di dollari che il Congresso americano ha stanziato per questo problema. Un caricatore di livello 1, che è una prolunga collegata a una presa di corrente, rifornisce un’auto a una velocità di pochi chilometri all’ora. Le aree per le ricariche dovranno essere quindi in numero maggiore e con potenzialità di ricarica avanzata. In Italia, con i fondi del Pnrr, sono stati stanziati più di 713 milioni per le colonnine di ricarica

50 euro per sostare

Il problema attuale dei parcheggi spinge alcune città ad alzare notevolmente i prezzi per le soste. Che si tratti di 10 minuti o di un’intera giornata, ora costa una tariffa forfettaria di 50 euro parcheggiare in alcune strade della città olandese dell’Aia, comprese quelle del centro e intorno alla famosa spiaggia di Scheveningen. “Vogliamo che il mezzo di trasporto principale per cittadini e turisti siano le gambe, poi la bicicletta, il trasporto pubblico e, infine, l’automobile”, ha detto il portavoce municipale Jurriaan Esser. “Questo non significa che non ammettiamo le auto nella nostra città: significa che se si deve percorrere una breve distanza, il mezzo di trasporto principale dovrebbero essere le gambe. Ne beneficia non solo l’ambiente, ma anche i tempi di percorrenza”. L’esempio de L’Aia è stato seguito da altre città olandesi come Leiden ed è probabile che tariffe simili si vedano a breve in altre metropoli europee.

I parcheggi possono avere un impatto significativo sull’ambiente. Ad esempio, i luoghi di sosta accumulano molte sostanze inquinanti come olio, grasso, metalli pesanti e sedimenti. Quando piove, questi elementi possono essere riversati nei corsi d’acqua causando inquinamento. Inoltre, i parcheggi contribuiscono anche all’effetto noto come isola di calore urbana, che può aumentare le temperature di 2 o 3 gradi Celsius nei luoghi maggiormente visitati delle città. Senza dimenticare i costi ambientali indiretti: la prassi nell’edilizia impone ai nuovi edifici di avere un numero minimo di posti auto che possono far lievitare i prezzi di costruzione e di vendita. Di certo, secondo Grabar e altri esperti, anche con il passaggio all’elettrico i parcheggi resteranno essenziali, ma saranno necessari ulteriori incentivi a livello locale, regionale e nazionale come l’introduzione di tasse più basse o la fornitura di aree di sosta pubbliche e gratuite per i veicoli elettrici così da sostenere e facilitare la transizione alla mobilità sostenibile.

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