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L’osteopatia è ormai una tecnica usata anche in campo animale. Ma cosa succede se il paziente è un falco o una civetta? Ce ne parlano gli esperti.
Fra le tecniche manuali non invasive, l’osteopatia è molto importante nella cura dei nostri amici a quattro e a due zampe per una serie di problematiche e disturbi. Diventa fondamentale anche nella cura degli animali cosiddetti “non convenzionali”, come i serpenti, le lucertole e, non da ultimo, gli elusivi rapaci, magnifici abitanti di boschi e altipiani. In una recente giornata di apprendimento, organizzata dalla Scuola di osteopatia animale, LifeGate ha avuto modo di seguire lo stage dedicato a questi volatili. Ecco quello che abbiamo scoperto con l’aiuto della dottoressa Noemi Vasari, tecnico veterinario, esperta in osteopatia animale e falconiere.
Le tecniche osteopatiche possono risolvere molte problematiche nei rapaci. Possono aiutare, per esempio, nei disturbi di tipo articolare o muscolare che, spesso, possono condurre a una disfunzione che si manifesta in vari modi, determinando una diminuzione del benessere e della salute del volatile.
In questi casi è importante agire tempestivamente per prevenire problematiche secondarie derivanti proprio da una postura errata prolungata o da fratture/cicatrici non curate in modo adeguato. Tutte cose che porteranno a uno squilibrio generale corporeo, andando a compromettere la qualità dei movimenti muscolo-scheletrici e quindi, di riflesso, gli atti relativi al volo.
L’osteopatia nei volatili, specialmente nei rapaci, è una metodologia delicatissima, riservata esclusivamente a professionisti. Il tocco delle mani deve essere necessariamente delicato, ma allo stesso tempo deciso. L’operatore deve farsi accettare evitando movimenti bruschi e manovre troppo pesanti.
I rapaci di base non amano essere toccati, perciò questi tipi di pazienti devono capire che le mani non rappresentano una minaccia, ma portano a una sensazione piacevole di rilassamento. Inoltre, il trattamento osteopatico deve avere una durata abbastanza breve per evitare di procurare stress all’animale.
Quali sono le controindicazioni e le possibili conseguenze negative dell’applicazione delle tecniche osteopatiche nei rapaci? Un esempio per tutti. Se il tocco delle mani o le manovre/tecniche osteopatiche eseguite non sono adeguate si rischia di andare incontro a danni seri o addirittura irreparabili. Una delle particolarità dei rapaci è la struttura scheletrica che si presenta robusta, ma allo stesso tempo leggera, e in alcune parti del corpo è composta da ossa cave che possono essere sito di fratture o lesioni d’altro tipo. Tutte cose che possono essere un rischio se il trattamento è effettuato da mani inesperte.
Pertanto, è importante affidarsi sempre a professionisti del settore che conoscono questo tipo di animali. Un rapace, infatti, è una creatura estremamente delicata sia sul profilo comportamentale sia su quello morfologico e fisico. Conoscere adeguatamente questi affascinanti e, per molti versi, ancora sconosciuti abitanti della natura che ci circonda, diventa perciò fondamentale per aiutarli con tecniche dolci e non invasive, ma in grado di restituire benessere e salute.
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