Investimenti sostenibili

Parlare di sostenibilità significa attirare capitali: lo dice la Borsa

Come parlare di sostenibilità ad azionisti, dipendenti, opinione pubblica e stampa? Per le aziende non è sempre facile rispondere a questa domanda. Fino a non molto tempo fa, a interessarsi alle questioni ambientali, sociali e di governance (Esg) era un ristretto numero di esperti particolarmente sensibili all’argomento. Oggi queste istanze sono entrate a pieno titolo

Come parlare di sostenibilità ad azionisti, dipendenti, opinione pubblica e stampa? Per le aziende non è sempre facile rispondere a questa domanda. Fino a non molto tempo fa, a interessarsi alle questioni ambientali, sociali e di governance (Esg) era un ristretto numero di esperti particolarmente sensibili all’argomento. Oggi queste istanze sono entrate a pieno titolo nel paniere di informazioni che banche, consulenti e gestori di fondi analizzano di routine, prima di prendere qualsiasi decisione sugli investimenti. Tutti questi soggetti hanno il diritto a essere informati in modo chiaro e corretto. Non poteva ignorarlo il gruppo London Stock Exchange, di cui fa parte Borsa Italiana, che il 9 febbraio ha presentato la sua prima guida sul reporting volontario Esg per le società quotate.

Cosa dice la guida di Borsa Italiana e London Stock Exchange

Il vademecum delle Borse italiana e britannica inizia sottolineando la rilevanza di ambiente, società e governance nei modelli di business e nelle strategie dell’azienda. A differenza però di quanto accade per il tradizionale bilancio di esercizio, e per tutte le altre comunicazioni alle autorità che rappresentano obblighi di legge, al momento non esistono standard vincolanti per la reportistica sulle tematiche Esg. Ogni azienda può scegliere di includerle nel report annuale, di stilare un bilancio di sostenibilità o ancora un report integrato. La guida, per questo, elenca e commenta gli standard internazionali più diffusi (compresi quelli della Global Reporting Initiative, che sono stati aggiornati di recente) e fa esempi concreti.

Lo scopo è quello di aiutare le aziende a fornire informazioni chiare, comprensibili e di qualità agli investitori. Così, questi ultimi saranno in grado di prendere decisioni più consapevoli, premiando chi è attento all’ambiente, al territorio, alla legalità, ai diritti dei lavoratori, alla parità di genere e così via. Oggi come oggi, non è detto che vada sempre tutto liscio. Secondo una ricerca citata nel report, oltre un terzo delle società dichiara di essere in grado di quantificare in modo accurato il valore economico delle proprie iniziative legate alla sostenibilità. Solo il 7 per cento degli investitori, però, è della stessa opinione. Ciò significa che c’è un vuoto da colmare: in certi casi gli investitori faticano ad accedere alle informazioni, altre volte investitori e aziende si concentrano su tematiche diverse.

Essere trasparenti sui temi Esg significa attirare capitali

Monitorare le proprie politiche ambientali, sociali e di governance, trovare indicatori quantitativi per misurarle e comunicare tutto questo all’esterno – obietterà di sicuro qualcuno – è un dispendio di tempo e di energie. Questo è innegabile. Ma, si legge nella guida, non è altro che un investimento, che in fin dei conti conviene a qualsiasi azienda, grande o piccola. Lo dimostrano i dati, sempre più incoraggianti, sugli investimenti sostenibili. Ad oggi i firmatari dei Principi per gli Investimenti Responsabili delle Nazioni Unite (Un Pri) gestiscono complessivamente oltre 60 mila miliardi di dollari. Tra di loro si contano quasi tutti i più importanti investitori istituzionali delle aziende quotate alla Borsa italiana e a quella inglese. Una recente ricerca della Global Sustainable Investment Alliance (GSIA) afferma che ormai il 60 per cento degli asset gestiti da investitori europei incorpori strategie di sostenibilità. In altre parole, la finanza responsabile è diventata mainstream. Ciò significa che parlare di sostenibilità, dichiarando fatti e cifre in modo chiaro, significa attirare capitali. Adesso e a lungo termine.

Anche in Borsa bisogna parlare di sostenibilità

La guida è stata inviata a più di 2.700 aziende quotate sui mercati del London Stock Exchange Group, che nasce dall’aggregazione tra la Borsa di Londra e la Borsa Italiana. Stiamo parlando di un gruppo di società che, messe insieme, raggiungono un capitalizzazione di mercato superiore ai 5 miliardi di sterline. Negli ultimi mesi, il gruppo ha lavorato parecchio insieme agli operatori per capire quali sono le sfide da affrontare nella reportistica Esg. Le piazze borsistiche di tutto il mondo sono uno dei luoghi-cardine per parlare di sostenibilità negli investimenti: l’hanno riconosciuto in modo formale anche le Nazioni Unite, promotrici dell’iniziativa Borse Sostenibili che sta riscuotendo un successo sempre maggiore.

 

Foto in apertura: Rob Stothard/Getty Images

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