In un documento unitario, 48 associazioni salentine richiamano l’attenzione sulle criticità degli interventi finora realizzati per arginare il problema della xylella. E offrono soluzioni alternative.
Si stanno estinguendo i camaleonti, a rischio il 36% delle specie
Secondo l’aggiornamento della Lista rossa Iucn, che prende in esame un nuovo studio, oltre un terzo delle specie di camaleonte è a rischio estinzione.
Sono dotati di una lingua lunghissima e fulminea, di una coda prensile come quella delle scimmie, di grandi occhi sporgenti, capaci di roteare in ogni direzione e, caratteristica più mirabolante, sono in grado di cambiare colore. Tra le creature più bizzarre che l’evoluzione ha forgiato ci sono sicuramente i camaleonti.
Secondo un recente aggiornamento della Lista rossa dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) la situazione è preoccupante per questi variopinti discendenti dei dinosauri. Uno studio condotto dal Chameleon Specialist Group sostiene infatti che oltre un terzo delle specie di camaleonte è a rischio estinzione. Nel corso dello studio i ricercatori hanno esaminato lo stato di salute delle popolazioni di quasi tutte le specie esistenti nel mondo, 184 delle 200 conosciute.
Di queste nove specie sono state classificate in pericolo critico, 37 in pericolo e 20 come vulnerabili, per un totale di 66 diverse specie minacciate di camaleonti, il 36 per cento di quelle esistenti. Se si considerassero anche le specie in procinto di essere catalogate come “minacciate” si dovrebbero aggiungere altre 35 specie e la percentuale di camaleonti in pericolo salirebbe al 55 per cento. I rettili in generale stanno subendo un declino in tutto il pianeta e il 19 per cento delle specie censite è a rischio.
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“I camaleonti sono molto più minacciati dei rettili in generale – sostiene Christopher V. Anderson, studioso del Chameleon Specialist Group – perché la maggior parte delle specie è endemica di piccole aree geografiche, spesso un habitat particolare presente in una singola montagna”. La minaccia principale per questi animali è rappresentata dal degrado e dalla perdita dell’habitat provocati dalla forte pressione antropica. “Questo degrado è causato in gran parte dall’agricoltura e dallo sfruttamento delle risorse naturali, come la raccolta del legname – spiega Christopher V. Anderson – altri pericoli sono costituiti dal cambiamento climatico e dal commercio di camaleonti come animali domestici”.
Un’altra ragione per cui i camaleonti sono in difficoltà è che quasi la metà delle specie si trova in un solo paese: il Madagascar. L’isola, caratterizzata da una straordinaria biodiversità, è vittima di un’intensa deforestazione che minaccia le 85 specie di camaleonte presenti. “La protezione degli habitat dei camaleonti è l’azione di conservazione primaria necessaria a garantire la loro sopravvivenza a lungo termine”, conclude Christopher V. Anderson.
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