A Bogotá non piove più: acqua razionata e multe contro la siccità

Nella capitale della Colombia, città tra le più piovose al mondo, bacini idrici quasi a secco a causa di El Niño: il sindaco corre ai ripari.

  • A Bogotá i bacini idrici sono quasi a secco a causa della siccità provocata da El Niño.
  • Il sindaco della città colombiana ha introdotto razionamenti e multe per chi fa eccessivo uso di acqua.
  • Gli esperti lanciano l’allarme: “A luglio arriverà la pioggia, ma tra 10 anni cosa succederà?”.

C’è il sindaco di una capitale che, negli scorsi giorni, ha disposto il razionamento dell’acqua. E qualche giorno dopo, ha istituito multe per chi ne usa troppa o la spreca. La notizia è questa capitale non è in un paese africano, dove la siccità è purtroppo una realtà conclamata ormai da anni, ma della Colombia, uno dei paesi più piovosi al mondo. E Bogotá, la città in questione, è anche una delle capitali più “alte” del mondo, con i suoi 2.600 metri sopra il livello del mare.

Razionamenti e multe per l’acqua a Bogotá

Eppure, la recente introduzione di multe per lo spreco d’acqua da parte del sindaco Carlos Fernando Galán è solo l’ultimo capitolo di una saga che vede Bogotá lottare con una delle crisi idriche più gravi degli ultimi decenni. Il sindaco ha annunciato queste misure dopo aver introdotto, a inizio aprile il razionamento dell’acqua nella città, che ha visto restrizioni al consumo per quattro giorni consecutivi.

Le motivazioni dietro questa situazione critica sono molteplici e complesse, con una serie di fattori naturali e gestionali che si sono combinati per portare Bogotá sull’orlo di una crisi idrica senza precedenti. Di solito conosciuta come il frigorifero della Colombia per il suo clima fresco e piovoso, Bogotà ha recentemente sperimentato una siccità senza precedenti. Gli esperti attribuiscono questa situazione al forte fenomeno di El Niño, alla stagione secca consueta e alle temperature più elevate causate dai cambiamenti climatici globali.

Secondo il sindaco Galán, l’obiettivo principale di queste misure restrittive è quello di affrontare gli effetti immediati della siccità, scoraggiare il consumo eccessivo di acqua e garantire che ci sia abbastanza risorsa per tutti i cittadini. Tuttavia, le prime settimane di razionamento hanno mostrato risultati contrastanti, con i livelli dei bacini idrici che non si sono sollevati come previsto.

L’allarme degli esperti: politici troppo ottimisti

Il dottor Benjamin Quesada, climatologo e professore all’Università del Rosario, sottolinea la mancanza di prevenzione da parte delle autorità locali. Secondo Quesada, la comunità scientifica aveva lanciato l’allarme già dallo scorso anno riguardo alla siccità imminente dovuta al fenomeno El Niño. Tuttavia, misure preventive come il razionamento o la sensibilizzazione della popolazione sono state adottate solo dopo che la situazione è diventata critica. “Si sono fidati delle previsioni più ottimistiche, sperando che iniziasse a piovere già dal mese di marzo – ha detto Quesada al quotidiano spagnolo El Pais – Ma era chiaro che fino a maggio, a causa di El Niño, non sarebbe piovuto”. Pioggia copiosa è attesa, invece, solamente da luglio, con l’arrivo del fenomeno inverso, La Niña. 

Il sindaco Galán ha annunciato multe per lo spreco d’acqua da parte dei privati, con costi aggiuntivi in bolletta per le famiglie che superano il doppio del consumo base di acqua. Questo fa parte di un piano più ampio per ridurre il consumo idrico e garantire una gestione sostenibile delle risorse idriche a lungo termine. Tuttavia, gli esperti avvertono che le soluzioni a breve e medio termine potrebbero non essere sufficienti. Juan Carlos Benavides, dottore in ecologia degli ecosistemi e professore alla Pontificia Universidad Javeriana, sottolinea la necessità di migliorare i sistemi di distribuzione dell’acqua e di promuovere il riciclo e il riutilizzo delle acque grigie e piovane.

Queste sono misure essenziali per affrontare non solo la crisi attuale ma anche prepararsi per le sfide future legate ai cambiamenti climatici. “Potremo raggiungere il 75 per cento della capienza dei bacini idrici entro la fine dell’anno, forse no. Ma la vera domanda che ci si pone è: tra 10 anni cosa succederà?”.  Inoltre, il sindaco Galán ha annunciato che il monitoraggio delle attività che contribuiscono allo spreco d’acqua sarà intensificato, con multe previste per attività come il lavaggio di auto e il disboscamento dei corpi idrici della città. Queste misure, se attuate efficacemente e in combinazione con azioni a lungo termine, potrebbero contribuire a mitigare gli effetti della crisi idrica a Bogotà e ad assicurare un approvvigionamento idrico sostenibile per tutti i suoi abitanti.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

L'autenticità di questa notizia è certificata in blockchain. Scopri di più
Articoli correlati