Volvo Car Italia aderisce a LifeGate PlasticLess, per ripulire i mari italiani dalla plastica

Partecipando attivamente all’iniziativa LifeGate PlasticLess, con l’installazione in tre porti italiani dei dispositivi Seabin per la rimozione di plastiche, microplastiche e fibre dai nostri mari, Volvo Car Italia rimarca la sua attenzione per l’ambiente.

Circa 1,5 chilogrammi al giorno, oltre mezza tonnellata l’anno di rifiuti plastici. È questa la capacità di raccolta di Seabin, l’innovativo cestino per la raccolta della plastica confluita nei mari che rappresenta il braccio operativo di LifeGate PlasticLess, l’iniziativa che ha l’obiettivo di ridurre i rifiuti e il marine litter nei mari e nei porti italiani. Al progetto sta partecipando attivamente Volvo Car Italia: grazie a questa collaborazione sono operativi un cestino posizionato a Marina di Varazze e altri due cestini nei porti di Marina di Cattolica (Rn) e di Venezia Certosa Marina (Ve).

“Siamo contenti di essere entrati nella fase operativa del progetto, posizionando i primi dispositivi nei porti italiani, un naturale punto di accumulo di rifiuti galleggianti. La diffusione dei Seabin è un obiettivo primario dell’iniziativa, perché rappresenta una soluzione concreta che supporta la raccolta di plastiche e microplastiche e si aggiunge all’importante opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’impatto delle azioni quotidiane per la salute dei nostri mari e sulla prevenzione per un uso consapevole dei materiali plastici”, ha dichiarato Enea Roveda, Ceo di LifeGate.

Seabin V5 potranno così raccogliere i rifiuti più comuni che finiscono nei nostri mari, dai sacchetti ai mozziconi di sigaretta, oltre alle microplastiche da 5 a 2 millimetri di diametro e le microfibre da 0,3 millimetri.

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Un dispositivo Seabin V5 pronto per essere posizionato in un porto © Seabin

“Volvo è storicamente impegnata a favore della riduzione dell’impatto ambientale e il progetto LifeGate PlasticLess è un esempio di come Volvo non si limiti a sensibilizzare le persone sul tema della sostenibilità ma agisca anche in prima persona”, ha detto Michele Crisci, presidente Volvo Car Italia in una nota. “La casa madre, attraverso la Volvo Ocean Race, ha segnato la strada maestra con l’obiettivo di lottare contro la piaga delle plastiche nei mari; è dunque nostro dovere, nei singoli Paesi e in ambito locale, agire di conseguenza e dare un contributo tangibile alla soluzione di uno dei mali principali del nostro pianeta”.

L’impegno di Volvo e PlasticLess contro la plastica abbandonata nei mari

La collaborazione attiva in Italia della casa automobilistica si collega all’impegno di Volvo Cars a livello globale, con il contributo allo studio dello stato di salute dell’ambiente marino di alcune delle parti più remote degli oceani mondiali, rilevando anche i livelli di microplastiche. Un’iniziativa avviata con la Volvo Ocean Race, epica gara di vela che attraversa gli oceani e che vede le imbarcazioni dotate di sensori per monitorare le acque solcate durante la regata. Come parte del progetto, Volvo Cars ha realizzato un’edizione speciale della V90 Cross Country, dotata di rivestimenti interni realizzati in Econyl, un tessuto costituito al 100 per cento di nylon riciclato, incluso quello delle reti da pesca abbandonate e recuperate dai fondali marini.

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Volvo ha deciso di eliminare tutta la plastica monouso dagli uffici, nelle mense e negli eventi realizzati dalla casa automobilistica. © Volvo

Volvo non userà più plastica monouso

Coerentemente con le proprie attività di sostenibilità ambientale, Volvo Cars ha recentemente annunciato la volontà di eliminare tutta la plastica monouso dagli uffici, nelle mense e negli eventi realizzati dalla casa automobilistica. “L’inquinamento da plastica è una delle grandi sfide ambientali del nostro tempo”, ha dettto Stuart Templar, responsabile della Sostenibilità presso Volvo Cars. “Prendiamo molto seriamente la responsabilità che abbiamo in questo senso. Dobbiamo fare la nostra parte per contribuire alla soluzione di questo problema che riguarda il mondo intero”. Secondo la casa svedese si tratterà di un processo graduale, che porterebbe all’eliminazione di oltre 500 articoli usa e getta in plastica per ogni dipendente e che porterà a sostituire, solo nel 2018, oltre 140 tonnellate di articoli in plastica monouso con prodotti realizzati con materiali alternativi non plastici.

Segno che, con l’impegno e la chiara presa di posizione dei grandi marchi e dei grandi gruppi industriali, un problema che riguarda l’intero pianeta può essere arginato se non addirittura risolto.

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