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La luce del sole dimezza nei bambini il rischio di diventare miopi. Lo rivela uno studio dell’Australian Research Council?s Vision Centre: la luce naturale stimola il rilascio di dopamina.
La distorsione della dopamina, neurotrasmettitore che favorisce
una crescita ordinata e regolare del bulbo oculare, causa la miopia
nei bambini piccoli. I ricercatori di Sidney sono arrivati a questa
conclusione confrontando la vista e le abitudini di gioco e di
svago di due gruppi di bambini nella prima età scolare fra
il sei e i sette anni. Lo studio è stato eseguito a
parità di ore trascorse davanti allo schermo (televisione e
computer e video giochi) e partendo da questo presupposto, identico
nei due gruppi, sì è evidenziato che i bambini che
giocano solo 30 minuti al giorno all’aria aperta sono miopi nel 30%
dei casi. Questa percentuale è 10 volte superiore ai
coetanei che trascorrono all’aria aperta almeno 2 ore al giorno.
Pertanto meno televisione, meno computer e pochi giochi in
cameretta. Meglio favorire il gioco all’aria aperta.
Pochi sanno che la vista può essere recuperata con un
piano di rieducazione, una vera e propria ginnastica oculare. La
visione in profondità così come quella dei caratteri
minuscoli richiede all’occhio un vero e proprio sforzo muscolare di
accomodamento. Ogni muscolo presente nel corpo, piccolo o grande
che sia, può essere allenato: i muscoli oculari non fanno
eccezione. Un paio di occhiali dati a un bambino troppo
precocemente rischia di impigrire lo sforzo di una corretta visione
e di vicariare i muscoli oculari inibendone l’accrescimento.
La ginnastica oculare c’è ed è paragonabile a una
vera e propria terapia riabilitativa, una fisioterapia di
fortificazione dedicata con strategia ai muscoli della visione.
Bastano 30 minuti al giorno di impegno per non cadere preda della
miopia. Ma è impensabile che un bambino si impegni da solo
se non guidato dai genitori. All’inizio il genitore impara i
movimenti dal terapeuta che guida li occhi del bimbo facendoli
seguire il movimento di un oggetto: sopra, sotto, lateralmente, in
profondità o in avvicinamento. L’incoraggiamento è
proprio negli occhiali che non devono servire completamente
l’occhio ma essere sottostimati rispetto alla reale
necessità: una sorta di compromesso che richiede uno sforzo
oculare per giungere a una visione nitida.
Assestata la capacità, il piccolo sforzo viene ripetuto
fino al raggiungimento di un nuovo traguardo e una di una nuova
lente più “leggera”.
Non è inutile ricordare gli altri pericoli che un
isolamento del bambino davanti a un televisore o a Internet
può procurare. Tra i malesseri crescenti imputabili alla
dipendenza dal video c’è proprio l’ansia infantile e una
sorta di disconnessione dalle esperienze con coetanei con
disinteresse verso il gioco. Una condizione simile alla dipendenza,
con danneggiamento della sfera sociale, familiare e scolastica. Un
vero e proprio pericolo che può rendere i bambini più
vulnerabili.
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