
Dopo cinque minuti di esposizione alla pubblicità di cibo spazzatura i bambini consumano più calorie: lo studio presentato al Congresso europeo sull’obesità.
Un articolo del New York Times denuncia un possibile conflitto di interesse su un’analisi che ridimensionava i rischi per la salute correlati al consumo di carne rossa e carne processata.
Lo scorso ottobre uno studio aveva riaperto il dibattito sulla carne rossa e sulla carne processata a proposito dei possibili rischi per la salute correlati al suo consumo. In una pubblicazione comparsa sulla rivista scientifica Annals of Internal Medicine alcuni ricercatori ridimensionavano questi rischi sostenendo che questo legame non fosse supportato da forti ed evidenti prove scientifiche e che dunque non ci fosse bisogno di cambiare abitudini sulla dieta per restare in salute. In seguito, però, il New York Times ha denunciato un possibile conflitto di interesse dietro questa ricerca che ha messo in discussione linee guida nutrizionali di lunga data.
Quattordici ricercatori di sette nazioni hanno analizzato diversi studi che mettevano in correlazione il consumo di carne rossa con alcune malattie cardiovascolari e con il cancro. Al termine del lavoro hanno concluso che, in tutti gli studi, questo legame non aveva prove evidenti. Questo – hanno specificato – non significa che la correlazione non esista, ma solo che le evidenze sono deboli e dedotte da grandi gruppi di persone, dunque non si può dire che un singolo individuo rischi meno in termini di salute non mangiando carne rossa e carne processata.
Raccogliendo le critiche di esperti e scienziati che hanno contestato i risultati dello studio, il New York Times ha sollevato dubbi sull’imparzialità dell’analisi evidenziando un possibile conflitto di interesse del suo autore principale, l’epidemiologo canadese Bradley C. Johnston della Dalhousie University. Johnston, denuncia il New York Times, “non ha dichiarato i legami di ricerca che ha avuto in passato con l’industria alimentare”, in particolare con il discusso International Life Science Institute. Il quotidiano statunitense ha ricordato poi che negli anni scorsi lo scienziato aveva pubblicato un altro studio, esplicitamente finanziato dall’Ilsi, che negava il legame tra zucchero e obesità, studio che era stato poi screditato. A quel tempo, infatti, l’Associated Press aveva rivelato le e-mail nelle quali Ilsi e Johnston concordavano l’orientamento dello studio e le conclusioni favorevoli all’organizzazione a cui giungere.
Allo studio di Johnston, esponenti della comunità scientifica hanno contestato anche la metodologia utilizzata per condurre lo studio sulla carne rossa: Johnston ha utilizzato un sistema statistico chiamato GRADE, messo a punto per verificare l’efficacia di nuovi farmaci in terapie preesistenti, che non sarebbe applicabile allo stesso modo per valutare gli effetti di una dieta sullo stato di salute delle persone.
Dal canto suo Johnston ha replicato di aver dichiarato, come richiesto dal modulo di divulgazione, i finanziamenti ottenuti nei tre anni precedenti lo studio, periodo di tempo in cui non rientravano quelli ricevuti in passato dall’Ilsi. Ha aggiunto inoltre che nessuno della squadra di ricercatori ha conflitti di interesse, che lo studio si basa su alti standard scientifici e che non ha ricevuto finanziamenti esterni.
Ci sono da considerare diversi aspetti. Per quanto riguarda la carne lavorata, nel 2015 l’Oms l’ha inserita nella lista degli alimenti cangerogeni certi. I rischi legati al suo consumo derivano dal sale e dai conservanti che contiene, ma anche dai metodi di cottura come la griglia. E la carne rossa? Alcuni studi evidenziano il legame con malattie cardiovascolari e tumori; altri, come quello di cui abbiamo recentemente scritto, considerano anche i possibili rischi per la salute legati alla completa assenza di carne nella dieta se questa non viene compensata in modo corretto. Se scelta di qualità come quella biologica e da mucche allevate al pascolo, consumata con moderazione e cotta correttamente, rimane un alimento con importanti nutrienti per l’organismo.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Dopo cinque minuti di esposizione alla pubblicità di cibo spazzatura i bambini consumano più calorie: lo studio presentato al Congresso europeo sull’obesità.
A Ouagadougou si costruiscono orti e si piantano alberi per proteggere la città dalle ondate di calore e produrre cibo locale e accessibile.
Uno studio su sei cibi importati sottolinea la necessità di risposte da parte della Ue a un’emergenza reale e sempre più preoccupante per la sicurezza alimentare.
Secondo una stima dei ricercatori del Politecnico di Milano, ci sono molte aree del mondo in cui l’agrivoltaico consentirebbe di coltivare sotto i pannelli solari.
In Brasile si pratica una sorta di “riciclaggio del bestiame” che impedisce di sapere se la carne bovina proviene da capi allevati in aree distrutte illegalmente.
Ogni 10 per cento di cibi ultra-processati in più nella dieta, aumenta del 3 per cento il rischio di morte prematura. L’analisi in otto Paesi.
L’aumento delle temperature combinato all’innalzamento dei livelli di anidride carbonica nell’aria, causerebbe una maggiore concentrazione di arsenico nel riso, con effetti tossicologici in chi lo consuma.
Il museo Vites, parte della rete Sud heritage, testimonia come l’incontro fra tradizione e innovazione possa favorire la sostenibilità in viticoltura.
Colorato, di stagione, in gran parte vegetariano: dagli antipasti al dolce, ecco come abbiamo composto il nostro menù di Pasqua ideale!