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Terra cruda, il materiale da costruzione più antico, ecologico e naturale

La terra cruda è il materiale da costruzione più antico, il più ecologico e sostenibile, presente da tempo immemorabile in tutta la storia dell’architettura: un composto di argilla e inerti naturali lasciato semplicemente a essiccare all’aria, senza bisogno di cottura, che non richiede energia primaria nella produzione. Oggi la terra cruda conosce una nuova vita,

La terra cruda è il materiale da costruzione più antico, il più ecologico e sostenibile, presente da tempo immemorabile in tutta la storia dell’architettura: un composto di argilla e inerti naturali lasciato semplicemente a essiccare all’aria, senza bisogno di cottura, che non richiede energia primaria nella produzione. Oggi la terra cruda conosce una nuova vita, per le sue qualità versatili ed estetiche che rispondono a valori e gusto contemporanei e trovano una perfetta applicazione nelle superfici e i trattamenti murali degli interni delle case.

Leggi anche: Oggi la terra cruda conosce una nuova vita

Terra cruda, una storia antica

La creazione dell’uomo dall’argilla è un tema ancestrale ricorrente nella mitologia e nelle religioni del mondo: il mito, dai Sumeri agli Egizi, dai Greci agli Ebrei, narra che Dio prese dell’argilla e modellandola le diede la forma umana, animandola tramite il soffio di vita. Così cita la Genesi: “Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente”.

Fatti di terra, gli uomini con la terra hanno costruito il loro habitat. La terra del luogo, impastata con acqua, ha dato forma nel tempo a interi insediamenti e a molteplici tecniche di costruzione: pisé, la cosiddetta “terra battuta”, miscela di terra umida compressa usata in cassaforme di legno come stampo per la costruzione di muri che risultano resistenti, atossici, ignifughi e biodegradabili; adobe, nome derivato dalla parola spagnola “mattoni di fango”, un materiale a base di sabbia, argilla, acqua e fibre vegetali, sagomato mediante stampi ed essiccato al sole; strutture in terra e legno; blocchi di terra compressi.

I reperti archeologici più antichi sono dei mattoni di fango trovati a Gerico risalenti al Neolitico pre-ceramico (risalenti circa all’8000 a.C.) e delle case di mattoni crudi scoperte nel Turkestan russo datate 8000-6000 a.C. Anche la Grande Muraglia Cinese, molto più recente, è stata originariamente costruita in terra battuta e solo in seguito rivestita per sembrare di pietra. La Grande moschea di Djenné in Mali è, invece, il più grande edificio al mondo realizzato con mattoni di terra cruda.

Da qualche anno il giovane architetto Matteo Brioni, terza generazione della storica Fornace di Gonzaga a Mantova, ne ha intuito le potenzialità e ha sviluppato un progetto di successo che ha riportato la terra cruda in primo piano come materiale per l’architettura di interni sostenibile, bello e contemporaneo.

La materia

Come una volta, all’impasto di argilla e inerti naturali basta aggiungere acqua per realizzare mattoni, massetti e riempimenti, intonaco di finitura o di rasatura, stucco, velatura, superfici continue, pitture murali, trattamenti speciali, pigmenti colorati, dando forma a spazi e superfici dalla matericità e bellezza senza tempo.

Gli intonaci di terra contribuiscono a migliorare il clima interno degli edifici per la traspirabilità della superficie, la spiccata capacità di assorbire l’umidità, neutralizzare gli odori, essere atossici e anallergici.

Oggi circa la metà della popolazione del nostro pianeta vive o lavora in edifici costruiti in terra, risorsa primaria per le costruzioni in molti paesi, da quelli africani all’India ad esempio. Disponibilità ed economicità di questo materiale naturale, presente nella maggior parte delle regioni del mondo, hanno infatti un grande potenziale in termini di sviluppo sostenibile e lotta alla povertà.

Produzione a basso impatto

Non serve energia per produrre terra cruda e questa peculiarità ne fa oggi un materiale di grande interesse non solo per designer e architetti, aprendo ampie possibilità di impiego per usi domestici.

“La terra cruda – dice Brioni – è riciclabile per un numero indefinito di volte su un periodo estremamente lungo, non diventa quindi un materiale di scarto che danneggia l’ambiente. La sua preparazione, il trasporto, la manipolazione richiedono circa l’1 per cento dell’energia necessaria negli stessi processi per i mattoni o il cemento armato”.

Bella, anallergica, versatile, contemporanea, la terra cruda nasce da una pre-selezione accurata dell’argilla e degli inerti provenienti da luoghi diversi, miscelati per ottenere le qualità cromatiche, tattili e funzionali più adatte a ciascun impiego, con un processo che richiede esperienza in ambito edilizio e un occhio attento all’unicità di ciascun territorio. Il risultato: prodotti sani, puri e naturali, piacevoli al tatto, in grado di adattarsi sinuosamente a qualsiasi forma e superficie contemporanea, come nell’avveniristico progetto del Messner mountain museum a Corones disegnato da Zaha Hadid architects, dove la terra cruda è stata utilizzata per pavimenti, pareti e soffitti.

Messner Mountain Museum terra cruda
Mmm, il Messner mountain museum a Corones, disegnato da Zaha Hadid architects

I colori e le texture

“La nostra impresa fonde in maniera naturale tre valori umani essenziali: etica, come coscienza e consapevolezza di cosa si produce; estetica, come naturale bellezza del materiale, dai colori e dalle texture sorprendenti; ecologia, come rispetto per l’ambiente nell’intero processo produttivo, di applicazione e di vita del prodotto”.

Grazie ai minerali che la compongono, l’argilla è presente in natura in una gamma molto diversificata di colori. I colori della gamma cromatica chiamata TerraVista sono il risultato della miscelazione di varie argille, provenienti da diversi territori e sono privi di qualsiasi tipo di pigmento, naturale o sintetico. La tavolozza cromatica è costituita da una palette elegante e discreta di dieci colori coordinati. La profondità di colore è sottolineata dalla luce che rende le superfici in terra visivamente molto morbide, vibranti, mai piatte o saturate.

Le texture, in continua sperimentazione, offrono ulteriori dimensioni tattili e percettive alle superfici, attraverso l’aggiunta di altri elementi naturali come la iuta, il frumento, la canapa, il riso, che ne aumentano l’effetto materico. O minerali quali la mica, l’ematite, la madreperla che donano alla terra luce e riflessi splendenti. O ancora l’onice, la sodalite e il quarzo che conferiscono alla terra un aspetto vissuto, simulando il passaggio del tempo con il suo carico di memorie.

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