La petroliera Trinity Spirit ha preso fuoco al largo della Nigeria. Dieci persone a bordo. Si teme una catastrofe ambientale.
Una petroliera ha preso fuoco in Nigeria nella giornata di mercoledì 2 febbraio, dopo che un’esplosione è stata registrata a bordo. Le immagini dell’imbarcazione in fiamme che affonda nel mare stanno facendo il giro del mondo. In molti temono un disastro ambientale sulle coste della nazione africana.
La Sepcol, azienda nigeriana proprietaria della nave, capace di trasportare due milioni di barili di petrolio, ha dichiarato che al momento della deflagrazione a bordo c’erano dieci membri dell’equipaggio. L’imbarcazione è definita un’unità galleggiante di produzione, stoccaggio e scarico (Fpso, Floating production storage and offloading), e si trova in questo momento a largo dello stato del Delta, nella porzione meridionale del territorio della Nigeria.
L’amministratore delegato della società ha confermato che “una nostra unità offshore, la nave Fpso Trinity Spirit, si è incendiata nei pressi del terminal di Ukpokiti. Per ora non abbiamo notizie di vittime”.
La stessa Sepcol ha fatto sapere di essere al lavoro per cercare di “gestire la situazione” e anche per tentare di comprendere le cause dell’esplosione a bordo. Al contempo, un’inchiesta è stata aperta anche dall’agenzia nazionale nigeriana che si occupa di vigilare sulle attività petroliferedel paese africano.
Nella serata di giovedì 3 febbraio non era ancora chiaro se e quanto petrolio si stia riversando nell’oceano. Né si sa quanti fossero i barili di greggio presenti sulla nave. Anche la marina militare della Nigeria ha inviato dei mezzi sul posto, ma per ora non sono state diffuse informazioni né commenti.
Il presentimento è che, anche se la quantità di greggio a bordo fosse limitata, considerata l’esplosione e il fatto che la Trinity Spirit stia colando a picco, una catastrofe ambientale sia pressoché inevitabile.
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