Piemonte, boschi in fiamme e qualità dell’aria sopra i livelli d’allarme

Chiesto lo stato di calamità, al lavoro Vigili del fuoco, Protezione civile e 2200 volontari. A Torino polveri sottili quattro volte sopra il livello consentito.

Il Piemonte ha avviato la procedura di richiesta dello stato di calamità nelle zone colpite dagli incendi boschivi negli ultimi giorni e disposto la copertura finanziaria per garantire la continuità dell’uso dei mezzi aerei di soccorso: dal 10 ottobre scorso – quando è cominciato lo stato di massima allerta – sono state impiegate più di 2 mila unità di personale e più di 500 mezzi, e al momento attuale sono 2200 i volontari antincendi boschivi presenti in zona, oltre a Vigili del Fuoco e Protezione civile, impiegati su tre turni giorno e notte. Il fronte complessivo del fuoco è lungo decine di chilometri e finora sono bruciati migliaia di ettari di bosco nel pinerolese e nelle valli Stura, Varaita, Susa e nel canavese. Le forze di intervento operano con il criterio di isolare l’incendio.

Concentrazione altissima di polveri sottili

Nel frattempo però aumenta anche l’allarme sulla qualità dell’aria: secondo le ultime rilevazione delll’Agenzia regionale per la protezione ambientale infatti, solamente a Torino il livello della concentrazione di polveri sottili ha raggiunto il livello di 199 microgrammi al metro cubo, ovvero quattro volte tanto il limite consentito per legge, fissato a 50 microgrammi. E nei rilievi effettuati dall’Arpa nella zona di Cumiana, Cantalupa e Frossasco, la più interessata dagli incendi, si sono rilevati 33 parti per milione di monossido di carbonio, concentrazione superiore sia al valore limite di qualità dell’aria, fissata a 11,6, che al Tlv-Twa (la concentrazione limite, calcolata come media ponderata nel tempo, alla quale tutti i lavoratori possono essere esposti, giorno dopo giorno senza effetti avversi per la salute per tutta la vita lavorativa), fissata a 25, e tracce di acido cianidrico e fosfina.

Nessun miglioramento all’orizzonte

Il presidente della regione Piemonte Sergio Chiamparino ha ammesso che “è evidente che, bruciando boschi su aree così vaste, gli effetti si sentono e provocano sensazioni sgradevoli e comprensibili preoccupazioni nella popolazione. Ma l’Arpa sta monitorando la situazione, e dal momento che brucia materiale vegetale non c’è propagazione di sostanze tossiche. Non sottovalutiamo gli effetti, ma il monitoraggio è attivo e costante”.

Tornando alla gestione dell’emergenza, Chiamparino ha spiegato che le priorità di intervento riguardano l’incolumità delle persone, delle case, delle infrastrutture, degli animali e infine del bosco. “Purtroppo non si vede un miglioramento significativo delle condizioni e resta lo stato di massima allerta fino alla settimana entrante, che rende necessario mantenere la massima presenza di mezzi e persone”, ha affermato il presidente che ha anche chiesto alle forze dell’ordine “un’attenzione anche nella fase di prevenzione, perché c’è il sospetto che questa situazione possa dare adito a gesti dolosi che possono aumentare il fronte di intervento”. Ha avuto lieto fine intanto, per fortuna, l’avventura di un gruppo di vigili del fuoco che era rimasto bloccato per tutta la notte perché circondato dal fuoco, a causa della direzione del vento cambiata all’improvviso: i pompieri sono riusciti a mettersi in salvo in mattinata.

 

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