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Lo stabilimento di pneumatici Michelin di Cuneo è un leader tecnologico: un sito in cui si sviluppano le soluzioni che saranno adottate su scala globale.
In Italia, e in particolare in Piemonte, si gioca una fetta importante del futuro dell’industria degli pneumatici. Non solo a livello nazionale ma su un orizzonte ben più ampio. Lo stabilimento Michelin di Cuneo, infatti, rappresenta per il Gruppo il sito industriale più importante dell’Europa occidentale e un leader tecnologico: ovvero è uno degli otto stabilimenti (sui 121 sparsi nel mondo) che sviluppa nuove tecnologie da estendere poi alle altre fabbriche nel pianeta.
Parliamo di una realtà leader nel mondo per la produzione di pneumatici, che conta circa 132mila dipendenti in 177 diversi Paesi e che investe il tre per cento del fatturato – quasi 700 milioni di euro annui – nella ricerca e nello sviluppo. In Italia sono circa 3.800 le persone che lavorano in Michelin, con gli stabilimenti di Cuneo (che produce pneumatici auto) e quello di Alessandria (dedicato alla produzione di pneumatici per mezzi pesanti, agricoli, genio civile e metro) che hanno una capacità produttiva installata di 14 milioni di pneumatici l’anno. Ciò fa di Michelin Italia il più grande produttore italiano: come emerge dai dati della Federazione Gomma Plastica, il 58 per cento della produzione nazionale (parliamo di 12 milioni di unità su un totale di poco meno di 21 milioni, dato 2022) è realizzato negli stabilimenti Michelin.
Michelin intende raggiungere l’obiettivo delle emissioni nette zero entro il 2050, con uno step intermedio che riguarda i processi produttivi: una riduzione del 50 per cento delle emissioni entro il 2030 rispetto al 2010. In linea con questi target, lo stabilimento di Cuneo continua a implementare nuove soluzioni per ridurre l’impatto ambientale: tra queste, l’adozione di 36 presse elettriche che hanno già consentito di risparmiare 4mila tonnellate di CO2 ed un nuovo impianto di trigenerazione ad alta efficienza, in grado di produrre contemporaneamente energia elettrica, vapore e acqua per il riscaldamento e il raffrescamento. Questo impianto non ha alcun impatto sull’ambiente circostante e, insieme ad altre iniziative in corso di sviluppo, consentirà di coprire il 97 per cento del fabbisogno energetico dello stabilimento. Già dallo scorso anno il sito produttivo ha a disposizione il 16 per cento dell’energia proveniente da fonti rinnovabili, corrispondente ad una riduzione di emissione di CO2 di 18mila tonnellate all’anno.
Al tema degli investimenti e a quello dell’innovazione si aggiunge infine quello sociale, relativo al coinvolgimento di Michelin nella vita del territorio. L’azienda ha inaugurato l’Hub del CIM 4.0 di Torino, laboratorio d’innovazione all’interno del sito, con l’obiettivo di fornire supporto alle imprese locali nel loro percorso di maturazione tecnologica, di processo e di prodotto, aumentandone la competitività digitale e sostenibile. Michelin ha inoltre sostenuto negli ultimi anni ben 108 piccole e medie imprese, prevalentemente startup ad alta vocazione innovativa, erogando contributi per la creazione di più di 700 posti di lavoro e, attraverso il modello della Open Innovation, 12 di queste hanno concretamente contribuito a realizzare importanti innovazioni all’interno degli stabilimenti italiani Michelin.
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