Black lives matter

Dallas, cinque poliziotti uccisi nella protesta per la morte di due uomini afroamericani

A Dallas, durante una protesta contro l’uccisione da parte della polizia di Alton Sterling e Philando Castile, cinque agenti sono stati uccisi dai cecchini.

La sparatoria di Dallas

Dei cecchini hanno colpito gli agenti di polizia che presidiavano la marcia di protesta di giovedì 7 luglio nella città statunitense di Dallas. Cinque poliziotti sono morti e sei sono rimasti feriti. Tre sospetti sono stati arrestati e un quarto uomo armato è stato dichiarato morto dopo un confronto con la polizia.

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La gente si raduna a Dallas, in Texas, giovedì 7 luglio per portestare contro la morte di Alton Sterling e Philando Castile © Laura Buckman/AFP/Getty Images

L’uccisione di Alton Sterling e Philando Castile

La gente è scesa in piazza a Dallas per protestare contro l’uccisione di Alton Sterling, padre trentasettenne di cinque figli, avvenuta il 5 luglio a Baton Rouge, in Louisiana, e del trentaduenne Philando Castile avvenuta a Falcon Heights, in Minnesota, appena due giorni dopo. Entrambi erano neri, entrambi sono stati uccisi dalla polizia.

Alton Sterling è stato fermato dopo essere stato accusato in una chiamata alla polizia di essere armato e di vendere cd fuori da un minimarket. Quando i poliziotti sono arrivati l’uomo è stato inchiodato a terra ed è stato ucciso a bruciapelo con un colpo di pistola. I testimoni hanno affermato che Sterling era in possesso di un’arma da fuoco, ma non la teneva in mano, né ha tentato di prenderla. Anche Philando Castile girava armato e la sua fidanzata Diamond Reynolds, che era in macchina con lui quando è stato ucciso, ha filmato l’accaduto trasmettendelo in diretta su Facebook dichiarando che quando è stato freddato con un colpo di pistola stava prendendo il portafoglio per mostrare il porto d’armi. Entrambi gli incidenti sono stati immortalati in un video, cosa che ha scatenato un’ondata di indignazione nei confronti dei continui, implacabili e ingiustificati omicidi di uomini afroamericani da parte della polizia.

La replica di Obama

In risposta all’accaduto, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha detto:

Quando si verificano incidenti come questi, molti cittadini non si sentono trattati allo stesso modo per il colore della loro pelle, e questo fa male, e dovrebbe preoccupare tutti noi. Non è una questione nera o ispanica. È una questione americana che tutti dovremmo avere a cuore.

La vita di tutti è importante

La violenza da armi da fuoco negli Stati Uniti continua a essere un problema costante e quotidiano nel paese. Dalla più grande sparatoria di massa della storia moderna successa a Orlando, in Florida, il 12 giugno, all’uccisione lo scorso anno di 346 afroamericani da parte della polizia, secondo il Mapping Police Violence, l’epidemia ha raggiunto proporzioni tragiche. Dato che le vite dei neri sono importanti, anche le vite dei poliziotti lo sono. Come vogliamo fermare il razzismo da parte delle istituzioni così vogliamo fermare la diffusione delle armi da fuoco tra la popolazione. Quindi ciò che resta da capire è quando diventerà importante fermare la violenza di ogni tipo.

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