
Arrestata per aver mostrato sostegno agli agricoltori. È l’allarmante vicenda che ha come protagonista una 22enne indiana, attivista di Fridays for future.
Il quarto sciopero globale per il clima colora la Terra, e chiede azioni concrete per salvarlo, alla vigilia della Cop 25 di Madrid. Altro che black friday.
Il quarto sciopero mondiale per il clima ha preso il via in Australia, nella mattinata di venerdì 29 novembre. Una nazione colpita da devastanti incendi seguiti da piogge torrenziali.
Oggi in 157 paesi si sciopera per il futuro. Ascoltiamo le parole di chi, come Marinel Ubaldo, ha vissuto in prima persona gli effetti devastanti del cambiamento climatico.#FridaysForFuture #ClimateStrike #cambiamolastoria pic.twitter.com/4JE3fTlW12
— Amnesty Italia (@amnestyitalia) November 29, 2019
“Abbiamo scelto di scioperare durante il black friday perché è il momento principale della deriva consumista e irresponsabile della nostra società – si legge nel comunicato stampa dei Fridays for future Italia che denunciano la produzione e il consumo di merci spesso inutili che sfruttano tanto la natura quanto i lavoratori –. Questo sistema governato dal principio del profitto privato deve essere superato”.
Durante il corteo di Milano è stata infatti organizzata un’azione di protesta contro il temporary store di Amazon, aperto da poco in piazza San Babila. I manifestanti hanno gettato le scatole recanti la scritta “ammazzon” davanti alle vetrine del negozio accusandolo di prosciugare il pianeta delle sue risorse e di approfittarsi dei propri dipendenti. L’azione è poi proseguita lungo tutto corso Buenos Aires dove cartelli quali “L’industria della moda è una delle principali ragioni di inquinamento del mondo” sono stati attaccati alle vetrine dei più importanti marchi di vestiti.
A Sydney centinaia di persone colpite dalla catastrofe ambientale si sono unite ai ragazzi del movimento Fridays for future, sfilando per le strade della città. Una mobilitazione che l’attivista svedese Greta Thunberg ha lanciato con un tweet, ricordando che nello scorso mese di settembre erano scesi in piazza 7,5 milioni di persone: “E c’è bisogno di tutti, ciascuno è benvenuto”.
Manifestazioni sono state organizzate quindi a Tokyo e via via nel resto del continente asiatico. Quindi l’ondata ha guadagnato l’Europa. Berlino, Londra, Parigi. In Italia i manifesti dei giovani hanno colorato decine di città.
In September 7,5 million people around the world took to the streets. Tomorrow we’re doing it again. Everyone’s needed. Everyone’s welcome. Join us! #FridaysForFuture #ClimateStrike #schoolstrike4climate — Greta Thunberg (@GretaThunberg) November 28, 2019
Secondo quanto spiegato dagli attivisti di Fff, nella penisola hanno sfilato “più di 300mila persone, nonostante la pioggia, in tutta Italia in più di 110 città piccole e grandi. I picchi ci sono stati a Roma (30mila persone sono arrivate in piazza del Popolo), Milano con 25mila persone, Torino e Napoli con 10.000 persone e tantissime altre città”.
Arrestata per aver mostrato sostegno agli agricoltori. È l’allarmante vicenda che ha come protagonista una 22enne indiana, attivista di Fridays for future.
Il documentario Now dà un volto alla generazione Greta, con le testimonianze di sei giovani attivisti e le incursioni dei veterani Patti Smith e Wim Wenders.
A cinque anni dalla firma dell’Accordo di Parigi sul clima, secondo Greta Thunberg c’è ancora molto da fare. Ma “la speranza viene dalle persone”.
Gianfranco Mascia, ecologista e scrittore, ha intervistato alcuni membri di Fridays for future Italia, raccogliendo le loro voci nel libro Come osate.
I Fridays for future propongono al governo italiano un piano in sette punti per un climate recovery fund. Perché il rilancio economico può (e deve) andare di pari passo con la transizione verde.
In attesa della vera Cop che si terrà a Glasgow nel 2021, i giovani attivisti britannici organizzano una conferenza online, la Mock Cop 26.
L’Italia giocherà un ruolo di spicco nei negoziati sul clima, ospitando la pre-Cop e un evento dedicato ai giovani prima della Cop 26. Ne parliamo col ministro dell’Ambiente, Sergio Costa.
In vista dei prossimi negoziati sul clima, il ministro italiano dell’Ambiente Sergio Costa ha chiesto ai giovani attivisti di riunirsi per discutere dei temi essenziali.
Dal 5 all’11 ottobre Extinction rebellion ha organizzato una settimana di ribellione a Roma per chiedere un cambiamento del sistema che sta portando il Pianeta al collasso.