Opera Samaritani

Entrati nell’immaginario occidentale soprattutto per la loro presenza nei vangeli (vedi la parabola del buon samaritano), i samaritani costituiscono una comunità etnico-religiosa di antichissime radici storiche, tanto da essere considerati come il popolo vivente più antico del Mediterraneo, con una forte identità culturale, religiosa e musicale che si è conservata invariata nei secoli. In passato

Entrati nell’immaginario occidentale soprattutto per la loro
presenza nei vangeli (vedi la parabola del buon samaritano), i
samaritani costituiscono una comunità etnico-religiosa di
antichissime radici storiche, tanto da essere considerati come il
popolo vivente più antico del Mediterraneo, con una forte
identità culturale, religiosa e musicale che si è
conservata invariata nei secoli.

In passato i samaritani hanno costituito una comunità
numerosa ma oggi questo popolo si è ridotto a poche
centinaia di persone, circa 700, divise tra la città di
Holon, in Israele, e la località di Kiryat Luza, sul sacro
monte Grezim, vicino alla città di Nablus, nei Territori
Palestinesi. L’opera Samaritani riunisce su un palcoscenico per la
prima volta in assoluto un coro samaritano, un ensemble di
importanti esecutori della musica contemporanea, un video e una
scenografia realizzati con il contributo di noti artisti visivi,
che narrano in modo evocativo la storia del popolo.

Durante il viaggio preparatorio in Israele e Palestina
compiuto dal compositore Yuval Avital con il professor Nicola
Scaldaferri, docente di musicologia dell’Università degli
Studi di Milano, è nato un dialogo tra creatività e
ricerca scaturito dal confronto con l’unicità della musica
samaritana rispetto a qualunque altra tradizione musicale esistente
al mondo.

L’opera è la metafora del viaggio di un uomo alla
scoperta di una cultura antica pervasa di mistica
spiritualità. Grazie alle nuove tecnologie legate al live
electronics e al live video, la musica e le immagini si fondono
alla perfezione avvolgendo il pubblico in un’esperienza sensoriale
e conducendolo alla scoperta dei Samaritani. L’unicità
culturale e musicale di questo popolo non viene però
né semplicemente accostata a sonorità contemporanee,
né stravolta dalla presenza strumentale occidentale, con cui
si trova invece amalgamata per dare vita a un nuovo linguaggio
artistico e musicale, un vero e proprio incontro tra mondi diversi
che, nel rispetto della tradizione, genera un risultato
sorprendente.

 

Yuval Avital – Composizione, regia Prof. Nicola Scaldaferri –
Assistente alla direzione e alla ricerca M° Massimo Mazza –
Direttore d’orchestra

Francesco Lupi Timini (Stalker video) – Live video, Visuals
Riccardo Sinigaglia – Sound, Live electronics Mattia Bosco, Maya
Angeli, Tommaso Monza – Scenografia

Il Coro Samaritano Benny Zedaka – Direttore del Coro Yuval Avital – Chitarra classica, Elettronica Maurizio Ben Omar –

Percussioni Gianluigi Nuccini – Flauti Elia Leon Mariani – Primo
Violino Nicola Scaldaferri – Secondo Violino, Zampogna Roberto
Mazzoni – Viola Antonio Visioli – Violoncello Mariano Nocito –
Contrabbasso Pietro Cavedon – Pianoforte

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