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Il direttore editoriale di LifeGate Simona Roveda guiderà il Teatro Sociale di Como AsLiCo verso la transizione ecologica.
È un ruolo di grande prestigio quello che da oggi Simona Roveda, direttore editoriale e comunicazione di LifeGate, è chiamata a ricoprire in veste di presidente del Teatro Sociale di Como AsLiCo, uno dei più antichi e suggestivi del nord Italia, che finalmente è tornato ad accogliere il pubblico, dopo le chiusure imposte dalla pandemia.
“Sono molto onorata e contenta di questa nuova avventura. In particolare dopo un anno che ci ha tolto ogni tipo di socialità”, dichiara Simona Roveda, da sempre spettatrice e dal 2015 anche associata del Teatro Sociale con LifeGate. “Come tutti noi, anche il teatro ha resistito con tanta pazienza e oggi torna a regalarci quelle emozioni che avevamo quasi dimenticato”.
Protagonista attiva di numerose iniziative nella sfera sociale e imprenditoriale, Simona Roveda è conosciuta e apprezzata per il suo concreto impegno per l’ambiente. Una passione che l’imprenditrice ha saputo mettere a frutto a attraverso un lavoro instancabile. Dalla co-fondazione della Fattoria Scaldasole – azienda alimentare che ha promosso il mercato del biologico in Italia – alla nascita nel 2000 di LifeGate. Un percorso che, tra gli altri riconoscimenti, l’ha portata ad essere inserita nel 2020 nella lista delle 150 donne da seguire nell’innovazione in Italia, nell’ambito dell’iniziativa Unstoppable Women promossa da StartUpItalia.
Ancora ad una donna, dunque, è affidata la guida del teatro comasco, presieduto negli anni passati da Barbara Minghetti e Fedora Sorrentino, a cui Simona Roveda ha voluto rivolgere un particolare ringraziamento. “Devo ringraziare le persone che mi hanno voluto qui, tutto il Consiglio e un grazie va a Fedora Sorrentino per il lavoro svolto in questi anni. Voglio ringraziare anche tutto lo staff di AsLiCo che in questi giorni sto conoscendo. Credo nel lavoro in team che costruisce, condivide e collabora in assoluta libertà. Le idee si fanno insieme”.
Inaugurato nel 1813, il Teatro Sociale di Como è una vera e propria istituzione culturale ed è noto anche con l’appellativo di Piccola Scala, da quando nel 1943 le sue mura ospitarono il celebre teatro milanese, dopo i bombardamenti. Dal suo palcoscenico sono passati grandi artisti e direttori d’orchestra, come Arturo Toscanini e Riccardo Muti e dal 2001 è anche la sede dell’Associazione lirica e concertistica italiana (AsLiCo) che ne gestisce l’intera attività artistica.
Oggi con Simona Roveda si apre una nuova fase per il teatro e per la sua variegata offerta artistica, che abbraccia, oltre alla lirica (suo fiore all’occhiello), anche la prosa, la danza, la musica, la concertistica, ma anche gli spettacoli per bambini e famiglie. La sua presidenza contribuirà a rinnovare il percorso artistico con un’attenzione in particolare: “Chi mi conosce sa che la mia grande passione è la sostenibilità che da sempre accompagna la mia vita personale e il mio lavoro”, prosegue Simona Roveda. “Penso che innovazione e sostenibilità siano il futuro, perciò un obiettivo che mi do in questa nuova carica è di accompagnare il Teatro Sociale di Como AsLiCo verso la transizione ecologica”.
Un’ambizione che ben si sposa con un teatro che all’intrattenimento ha sempre assolto un compito importante di formazione e creazione della cultura stessa.
Il teatro può farsi portatore di valori, di sostenibilità sul palco e oltre il palco, nella città e oltre.
Protagonista delle prossime stagioni sarà dunque, insieme agli artisti, anche la sostenibilità, di cui il Teatro Sociale aveva già deciso di farsi portavoce all’interno del panorama teatrale italiano e europeo. Come dimostra anche la sua partecipazione, insieme ad altri 45 teatri europei, all’iniziativa Next Stage, promossa da Fedora e Opera Europa in dialogo con Creative Europe (il programma di finanziamento culturale della Commissione Europea) e pensata per promuovere un cambiamento e un rinnovamento a tutto tondo in ambito di sostenibilità, parità e innovazione digitale, anche attraverso le arti performative. Per far sì che la ripartenza dopo questo lungo inverno culturale veda le arti dello spettacolo come vero motore per un futuro più sostenibile.
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