Alcune delle nuove specie scoperte nel 2023

Come ogni anno si aggiungono nuove specie alla lista, eccone alcune di quelle scoperte nel 2023. Riusciremo mai a scoprirle tutte?

Quante specie ci sono sulla Terra? Al momento non lo sappiamo con esattezza. Anche la scienza ci fornisce solamente delle stime. Quello che sappiamo è che, probabilmente, potrebbero essere circa 1,8 milioni le specie viventi che popolano il nostro pianeta. A farla da padrone sono indubbiamente gli insetti e le piante che da soli coprono quasi 1,3 milioni di specie, mentre gli animali più “conosciuti” come mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e pesci non arrivano neanche a quota 50mila. Ogni anno ne vengono aggiunte di nuove all’infinita lista delle specie, alcune mai osservate prima dalla scienza altre invece descritte come una specie diversa.

Ecco alcune delle nuove specie che la scienza ci ha regalato in questo 2023

Sibon irmelindicaprioae

Se nel nome notate qualcosa di familiare non vi sbagliate perché il nome di questa specie è dedicato alla madre, Irmelin, di Leonardo DiCaprio. Sibon irmelindicaprioae è una delle cinque nuove specie di serpenti, mangiatori di lumache, descritti in 16 località tra Panama e Colombia. Insieme a lei altre quattro specie sono state scoperte nella spedizione, tutte appartenenti ai generi Sibon e Dipsas: Sibon canopy, S. marleyae, S. vieirai e Dipsas welborni. Sono tutte specie di serpenti di piccole dimensioni e secondo gli scienziati si potrebbe già considerare a rischio di estinzione. Per fortuna, anche se alcune parti del loro habitat sono state trasformate in pascolo, le specie non sembrano diminuire così velocemente.

Tachymenoides harrisonfordi

Se DiCaprio non era abbastanza quest’altra specie di serpente è stata dedicata a Harrison Ford. Scoperto in Perù, Tachymenoides harrisonfordi è solo la seconda specie del suo genere ad essere descritta, poiché fino al 2022 veniva incluso nel genere Tachimenis. Gli autori hanno voluto omaggiare Harrison Ford (non sono di certo i primi, altre due specie di animali prendono il suo nome) per il suo impegno nel mondo della conservazione e la sua voce a favore della natura. La specie è stata ritrovata nel Parco Nazionale Otishi, tra le regioni di Junín e Cusco. L’esemplare descritto è un maschio di circa 40 centimetri con un corpo bruno-giallastro ricoperto di macchie nere.

Hyloscirtus tolkieni

Restando in tema di cinema, secondo i ricercatori, i colori di questa nuova specie descritta “evocavano magnifiche creature esistenti solo in mondi fantastici”. Perché allora non dedicarla a J.R.R. Tolkien creatore del Signore degli anelli? Hyloscirtus tolkieni, una specie di raganella, è l’unico esemplare catturato durante le ricerche. Anche se unico è stato sufficiente per descriverla come nuova specie. La distribuzione del solo individuo è stata circoscritta ai pendii sud-orientali della cordigliera andina nel parco nazionale Río Negro-Sopladora in Ecuador, dove è stata ritrovata. Alcune differenze nella morfologia hanno permesso di distinguerla dalle altre specie già conosciute del genere Hyloscirtus.

rana tolkieni
Hyloscirtus tolkieni, Anche se unico è stato sufficiente per descriverla come nuova specie © Juan C. Sánchez-Nivicela et al ZooKeys 2023

Capitojoppa amazonica

La riserva nazionale Allpahuayo-Mishana in Perù è stata spesso descritta come la foresta pluviale con la maggiore biodiversità al mondo. Qui i ricercatori dell’Università di Turku della Finlandia studiano da oltre vent’anni la biodiversità degli insetti e, nel loro ultimo studio, hanno descritto un nuovo genere di vespe le Capitojoppa, classificandole nella sottofamiglia Ichneumoninae. La testa grossa di Capitojoppa amazonica non è passata inosservata, infatti, Capitojoppa, riprende il termine “capito” che in spagnolo è il soprannome per qualcuno con la testa grande. Questa vespa, chiamata anche vespa vampiro, ha l’abitudine cruenta di deporre le uova direttamente all’interno degli ignari ospiti (ragni e vermi) queste, una volta nate, si mangeranno dall’interno il malcapitato.

Xenophrys pangdaensis

Tornando alle rane ci spostiamo in Tibet, nella contea di Yadong, dove sulla base di prove genetiche e molecolari è stata descritta una nuova specie di Xenophrys. Gli scienziati hanno raccolto sette esemplari di Xenophrys pangdaensis adulti, sei maschi e una femmina, oltre a 13 girini. Questa rana cornuta è la più piccola della suo genere e il suo nome prende spunto dal piccolo villaggio di Pangda, dove è stata scoperta. Ogni anno più di cento nuove specie di anfibio vengono descritte in ogni parte del globo, e queste sono solo due esempi.

rana
Xenophrys pangdaensis questa rana cornuta è la più piccola della sua specie ©Shu G,et al ZooKeys 2023

Gekko mizoramensis 

Nell’India nordorientale e nel Bangladesh ci sono delle particolari specie di geco chiamate gechi paracadutisti. Fin’ora erano solo 13 le specie conosciute ma alla lista ne è stata aggiunta un’altra, proveniente dallo stato del Mizoram, questa volta nel nord-est dell’India. I gechi paracadutisti vengono chiamati così perché presentano dei lembi cutanei allargati intorno alla testa, al corpo, alle zampe e alla coda. I lembi hanno due scopi, il primo è mimetizzarli con il substrato e i tronchi degli alberi, il secondo e quello proprio di farli planare da un albero all’altro. Vediamo se indovinate da dove prende il suo nome?

Laodracon carsticola

Ecco un’altra specie di rettile. Ci troviamo nel più ampio paesaggio calcareo dell’Indocina centrale, nella provincia di Khammouane in Laos, circondata da ben tre parchi nazionali. Il drago del carso (Laodracon carsticola) è stato scoperto grazie a dei botanici che hanno notato sulle rocce questo rettile dall’aspetto insolito. Lungo circa 30 centimetri, una testa triangola e appendici lunghe e sottili. Una sua particolarità: quando è fermo diventa praticamente invisibile nel mosaico di ombre delle rocce. Riuscite a vederlo? Piccola nota: un percorso di zip-line sta per essere costruito li vicino, alcuni pensano sia una buona occasione per osservarla, altri credono che sia una possibile minaccia per questa specie appena scoperta.

Nuova specie invisibile
quando è fermo diventa praticamente invisibile nel mosaico di ombre delle rocce. Riuscite a vederlo? ©Santi Xayyasith et al Zoological Research, 2023

5 nuove specie di uccelli ai Caraibi

Molte specie di uccelli sono presenti su diverse isole dei Caraibi. Tuttavia, non spostandosi mai da un’isola all’altra, rimangono isolate. Questo isolamento, nel corso del tempo, può far sviluppare importanti differenze e addirittura far evolvere nuove specie. Ecco i nuovi cinque esempi di specie che si sono distinte ma che un tempo venivano considerate uguali. Il ciuffolotto delle Grand Cayman (Melopyrrha taylori) è stata separata dal ciuffolotto cubano (Melopyrrha nigra) a causa di differenze sia vocali e morfologiche. Il succiacapre delle Grandi Antille (Antrostomus cubanensis) è stato ora suddiviso, per differenze nelle vocalizzazioni, in succiacapre ispaniola (Antrostomus ekmani) e succiacapre cubano (Antrostomus cubanensis). L’ex euphonia delle Antille (Chlorophonia musica) è stata ora differenziata come euphonia portoricana (Chlorophonia sclateri), Euphonia ispaniola (Chlorophonia musica) e euphonia delle Piccole Antille (Chlorophonia flavifrons). Questa divisione si è basata sulle notevoli differenze di piumaggio tra le tre nuove specie. Il corvo delle palme (Corvus palmarum) è ora riconosciuto come corvo delle palme ispaniolo (Corvus palmarum) e corvo delle palme cubano (Corvus minutus), anche in questo caso per le differenze nelle vocalizzazioni.

Più di 5.000 nuove scoperte nell’oceano Pacifico

È stato realizzato il primo censimento della biodiversità sul fondo marino della Clarion-Clipperton Zone (Ccz), una zona di sei milioni di chilometri quadrati nell’oceano Pacifico, dal Messico alle Hawaii. Lo sforzo ha permesso di scoprire più di 5.500 specie nella regione, di cui il 92 per cento nuove alla scienza. Tra le specie scoperte le più comuni sono artropodi, vermi, echinodermi (invertebrati spinosi come ricci di mare), e spugne. Quest’area fa particolarmente gola all’industria estrattiva dei minerali come nichel e cobalto. Per questo motivo la conoscenza di base della biodiversità di questa regione risulta fondamentale per la gestione efficace dell’impatto ambientale derivante dalle possibili attività minerarie.

Podogymnura intermedia

Concludiamo questo elenco di nuove specie scoperte con i mammiferi. Anche conosciuti come ricci pelosi tutti i membri del genere Podogymnura si trovano nelle Filippine. Durante un’indagine sulle montagne del Mindanao orientale, dove non erano mai state effettuate indagini sui mammiferi, è stato scoperto Podogymnura intermedia: con la sua pelliccia bruno-dorata e il naso appuntito, somiglia molto a un toporagno, ma appartiene a un gruppo di mammiferi noti come gimnuri. L’epiteto specifico “intermedia” deriva dalla parola latina “intermedium”, che significa “intermedio”, poiché la specie è di dimensioni intermedie tra P. auroespinula (il membro più grande del genere) e le altre due specie, P. truei e P. minima. Carino vero?

Nuova specie Riccio peloso
Con la sua pelliccia bruno-dorata e il naso appuntito, somiglia molto a un toporagno, ma appartiene a un gruppo di mammiferi noti come gimnuri ©Balete et al. (2023)

Ci troviamo in un momento di crisi ecologia e di massima perdita di diversità animale. Non dobbiamo più commettere errori se non vogliamo compromettere per sempre l’esistenza di molte specie viventi. Tuttavia, come si dimostra anno dopo anno, c’è sempre una grande quantità di specie da scoprire. Non perdiamo la speranza.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati
Un olivastro di migliaia di anni in Sardegna è arrivato terzo agli European Tree of the year awards 2024

Sale sul podio l’olivastro millenario di Luras, in Sardegna, nell’ambito del prestigioso riconoscimento European tree of the year 2024: l’albero italiano ottiene il terzo posto, dietro a “The weeping beach of Bayeux” in Francia e al vincitore “The heart of the garden” in Polonia, quest’ultimo accreditato con quasi 40.000 voti. European Tree of the year