
Biologico, avanti tutta! Crescono gli acquisti e la superficie coltivata
Otto italiani su 10 hanno acquistato bio nell’ultimo anno e a oggi il 15,4 per cento della superficie nazionale viene coltivata a biologico.
Otto italiani su 10 hanno acquistato bio nell’ultimo anno e a oggi il 15,4 per cento della superficie nazionale viene coltivata a biologico.
Il marchio specializzato nella produzione di alimenti realizzati con ingredienti naturali per animali ha lanciato una linea di prodotti certificati biologici per cani e gatti.
Dal 2014 il Future food institute, fondato da Sara Roversi, lavora per favorire lo sviluppo di innovazioni nel settore agroalimentare. Per produrre cibo in maniera sostenibile, ridurre gli sprechi e assicurare la sicurezza alimentare a livello globale.
Nel distretto di Lushnjë, in Albania, è stato sperimentato un metodo ecologico ed economico per controllare i parassiti grazie all’energia solare.
Trasparenza, innovazione, prodotti di qualità, sviluppo del bio e del chilometro zero. Sono solo alcuni dei temi cari a Carrefour Italia e al suo Direttore Operations Stéphane Coum, che abbiamo intervistato a Seeds&Chips 2018.
Danielle Nierenberg, fondatrice di Food Tank, viaggia in tutto il mondo per incontrare le persone che stanno rivoluzionando il sistema alimentare. In questa intervista racconta le esperienze più significative, da prendere come esempio.
Nutrire o avvelenare la Terra, qual è il ruolo della produzione alimentare? Oggi, la risposta non è più così semplice. La presidente di Navdanya, Vandana Shiva, sarà a Firenze per un manifesto contro i pesticidi.
La storica azienda di jeans statunitense ha pubblicato un rapporto che mostra i benefici economici e ambientali dell’agricoltura sostenibile di cotone.
Una transizione verso l’agroecologia è necessaria per superare i diktat di un modello produttivo che sta avvelenando il nostro Pianeta e la nostra vita. L’editoriale di Navdanya International.
Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, il modello di produzione alimentare nato nel secondo dopoguerra non è più sostenibile perché non risolve il dramma della fame nel mondo e perché danneggia l’ambiente. L’agro-ecologia invece offre un approccio nuovo, dai molteplici benefici.