
Perché l’agroecologia fa bene all’ambiente e alle aree protette
L’agroecologia è il primo passo per rilanciare le aree protette italiane, ridurre il consumo di suolo e promuovere il biologico. L’editoriale della presidente di Legambiente.
L’agroecologia è il primo passo per rilanciare le aree protette italiane, ridurre il consumo di suolo e promuovere il biologico. L’editoriale della presidente di Legambiente.
Creare un contatto diretto tra agricoltori e consumatori: questo è l’obiettivo dell’iniziativa Campi da sapere di Alce Nero. La quarta tappa dedicata ai vegetali ci ha portato a Corte all’Olmo, in provincia di Verona.
Si sta per mettere nero su bianco che lo Stato italiano sostiene il bio, cioè la ricerca tecnologica e applicata della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico. A inizio maggio la Camera dei Deputati ha detto finalmente sì a una bella proposta di legge sull’agricoltura biologica. Il testo s’intitola, promettentemente, “Disposizioni per lo sviluppo e la competitività
25 storie di eccellenze e di resistenza in campo agro-alimentare, dalle arance allo zafferano. In Kitchen social club il dj, artista e attivista del cibo Don Pasta esplora l’Italia in tutta la sua lunghezza per raccontare esempi virtuosi di cuochi, contadini, pescatori, reti solidali, consumatori, osterie e spazi occupati che, attraverso attività di produzione agricola e trasformazione del cibo,
Coltivando nel rispetto dei ritmi della natura e senza l’utilizzo di sostanze chimiche si ottengono prodotti buoni e genuini come la frutta e la verdura di Alce Nero. Ma quando un cibo è davvero biologico? Vi spieghiamo tutto quello che succede dal campo al supermercato.
Con la collaborazione di Chiara Boracchi Tom Dean, il fondatore di portaNatura, è di Londra. Sua moglie Caterina Rossi Cairo, di Milano. Entrambi abituati a una dimensione urbana, al traffico, al cemento, si catapultano nel verde e cambiano radicalmente vita nel 2003, quando approdano a La Raia, azienda agricola di famiglia che trasformano in biodinamica
Una Politica agricola comunitaria sostenibile sarebbe più democratica, attenta all’equità sociale e favorirebbe l’unità. Il perché lo spieghiamo qui
Dalle analisi dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari è emerso che il settore del biologico spicca per sicurezza e rispetto delle norme.
Nonostante soluzioni alternative e più sostenibili siano da tempo offerte da buone pratiche agronomiche e suggerite da un’evoluzione normativa che fissa tra i propri obiettivi l’uso sostenibile dei pesticidi, l’uso dei prodotti fitosanitari rimane significativo. La frutta è il comparto dove si registrano le percentuali più elevate di multiresiduo, cioè la presenza di più e
Lierre Keith, studiosa e attivista ambientalista, ha scritto un libro che mette in discussione la scelta vegana e il concetto stesso di agricoltura.